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di Matteo Rossi

Finalmente ci siamo. Dopo mesi di attesa ricominciano i campionati con il Genoa che lotterà fino a fine mercato per trovare dei sostituti ai suoi gioielli partenti per conquistare una tranquilla salvezza, proprio come lo Spezia in B che cerca un campionato più sereno rispetto allo scorso anno, mentre il Doria si giocherà il sogno di una promozione dopo aver raggiunto i playoff lo scorso campionato. Fin qua direte “tutto normale”, e sarei d’accordo anch’io, se non fosse per la vergogna che i diritti TV di Serie B siano stati affidati a soli 3 giorni dall’inizio del campionato.

Uno dei pochi privilegi di essere abbonato a DAZN, è avere l’abbonamento gratuito alla gazzetta online. Mentre “sfogliavo” il telefono, capito davanti ad una paginata che ci informa che la “Serie A è il torneo meno caro d’Europa”, e che appunto “la pirateria è una piaga”. Ma ne siamo proprio sicuri?

Prendete me per esempio, Sampdoriano da 20 anni, che segue la squadra ad ogni partita in casa e quando può pure in trasferta. Ma è imbarazzante che fino a qualche giorno fa l’unico modo per un tifoso di seguire la sua squadra senza andare allo stadio fosse la pirateria.

Mi spiego meglio, la Serie B è cominciata con il match Brescia - Palermo di ieri sera alle ore 20.30, e i diritti TV sono stati affidati a Dazn con un comunicato della Lega B soltanto il 12 agosto. Lo vogliamo dire in parole semplici? L’unico modo per un palermitano di vedere la sua squadra, fino a qualche giorno fa, era di farsi 1,500km di strada, del venerdì di ferragosto, sotto i 38 gradi previsti. Oppure, ovviamente trovare delle alternative, ma che secondo il prima menzionato articolo della Gazzetta viene definito “una piaga”.

Siamo quindi così sicuri che la pirateria sia una piaga? O forse lo è l’intero mondo calcio, con paytv che nel 2018 proponevano abbonamenti a 10€ e che nell’arco di 6 anni hanno incrementato 5 volte il prezzo?

Siamo quindi così sicuri che la pirateria sia una piaga? O forse lo è l’intero mondo calcio, con un osservatorio nazionale che decreta le partite “a rischio” 36 ore prima del calcio d’inizio, senza considerare l’impegno dietro ad una trasferta di 1000 chilometri (vedi playoff Palermo - Samp di metà maggio).

Siamo quindi così sicuri che la pirateria sia una piaga? O forse lo è l’intero mondo calcio, che permette a un pregiudicato (che patteggiava una bancarotta fraudolenta) di comprare una società storica da un “entrepreneur” con filtri di ferro, e portarla sull’orlo del fallimento. Con la federazione muta, se non per richiedere una lista di colpevoli per la protesta di Sampdoria - Spezia?

Siamo quindi così sicuri che la pirateria sia una piaga? O forse è l’intero mondo calcio, dove siedono sulle stesse poltrone della FIGC da 10 anni quelli che hanno ciccato due qualificazioni ai mondiali, che hanno proclamato mille rivoluzioni (mai viste), e che dopo una prestazione aberrante agli europei, qualificazione ai mondiali, siedono sempre lì?

La pirateria è sbagliata, non ci piove. Per fortuna si e trovata una quadra prima dell’inizio del campionato, ma c’è anche qualcosa di profondamente malato in questo calcio.