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Ci sono tutti gli ingredienti del giallo perfetto. Il luogo: Portofino, il suo glamour, il suo fascino di borgo esclusivo, ma dove tutti possono arrivare. La vittima: una contessa, Francesca Vacca Agusta, fama di una ex donna bellissima, frequentatrice in tutto il mondo del jet set in quanto sposata, poi separata, con Agusta il re degli elicotteri. L’ambientazione: Villa Altachiara, un sogno a picco sul mare di Portofino, di rara bellezza, arredamento di gran lusso, con i suoi ettari di giardino e la sua fama terribile dopo la tragedia che l’aveva battezzata, quando Lord Carnavon, il primo proprietario, lo scopritore della tomba di Tutankamen, aveva perso una nipotina precipitata sulla sua carrozzina giù per la scalinata che scendeva dalla dimora. Il sesso: l’intrigo di rapporti tra i fidanzati o ex fidanzati di Francesca dopo la separazione, Maurizio Raggio, il notissimo portofinese, proprietario della “Gritta”, ancora oggi sulla breccia con i suoi affari e i suoi progetti per il borgo, di cui la contessa era ancora innamorata e che poteva essere uno dei suoi eredi e in gran parte lo è stato, Tirso Charazo, il messicano, ultimo fidanzato, di bell’aspetto, anche lui coinvolto nei testamenti. La politica: i rapporti di Raggio con Craxi e il processo per i capitali esportati dal portofinese e che avrebbero fatto capo all’uomo politico. L’aspetto esotico: il Messico buen e ricchissimo retiro per Francesca e Raggio fino a che erano uniti e seconda patria di divertimenti, di soldi e di proprietà, prima di lei e poi del portofinese, nonché la terra di Tirso.
Il personale in villa: come dire il maggiordomo, che in ogni delitto che si rispetti ha un ruolo e in questo caso Susanna Torretta, dama di compagnia di Francesca, una bellissima ragazza genovese e la coppia polacca, che si occupava della villa e del giardino.
Gli inquirenti: la bella e giovane Pm del processo, Maddalena Ravera della Procura di Chiavari, che archiviò il caso e che poi morì ancora molto giovane, mentre cercavano di prestarle soccorso su un’ambulanza che la portava tra un pronto soccorso e l’altro. Il movente: misterioso e non certo cancellato del tutto con la sentenza di archiviazione, che considerò il delitto un incidente, una caduta, appunto, accidentale.
Ecco” il giallo della contessa”, che la seconda puntata della seconda serie di “Ti ricordi?”, preparata da Mario Paternostro e da me racconterà e per la prima volta in onda lunedì sera alle 22,15.
Tutto incomincia nel tardo pomeriggio dell’8 gennaio 2001, una giornata fredda e umida anche nel paradiso di Portofino e anche nella Villa Altachiara, dalla quale scompare Francesca Vacca Agusta, 59 anni, che nessuno del personale di servizio, né degli amici trova più, quando il buio è già calato sulla casa e sul giardino a picco sul mare di Portofino.
L’allarme scatta di sera: unico indizio è che la contessa, forse un po’ stordita dai tranquillanti che prende per tenere a bada la sua depressione, è uscita in giardino vestita solo delle pantofole e di una camicia da notte coperta da una vestaglia. Nessuno la trova. Maurizio Raggio, raggiunto dalla notizia in Messico, ma residente a Portofino a villa Altachiara, vola subito in Italia e piomba a Portofino.
I carabinieri incominciano affannose e infruttuose ricerche. Arrivano anche sommozzatori e perfino arrampicatori che ispezionano il pendio roccioso, che dal mare sale al giardino della villa.
Il giallo è aperto e diventa un vero caso internazionale per la notorietà dei personaggi, per Portofino e la sua fama per i diversi intrecci che la vicenda dipana quasi quotidianamente.
La prima traccia che farà capire come Francesca Vacca Agusta sia precipitata in mare, scivolando sull’erba umida del giardino mentre probabilmente cercava di attirare l’attenzione dei suoi amici e del personale della villa con una specie di gioco a nascondino, sarà il ritrovamento di una pantofola tra i rovi a pochi metri sul mare.
E’ caduta da sola o qualcuno nel buio l’ha spinta? Per il ritrovamento del corpo bisognerà attendere quattordici giorni, quando riemergerà di fronte a Tolone, ai margini della Costa Azzurra, dove la corrente l’ha trascinato, mentre a Portofino si consumavano le più incredibili congetture.
Il corpo verrà riconosciuto dal fratello della contessa. Ma nel frattempo tante ipotesi si sono intrecciate, tanti protagonisti sono emersi, tanti particolari hanno condito la trama di un giallo che ha tenuto con il fiato sospeso per molti mesi e che poi non ha avuto una vera conclusione.
Come “Ti ricordi?” racconterà in una ricostruzione precisa, con molte immagini di quell’inverno 2001, con tanti colpi di scena e utili testimonianze di chi ha vissuto quella vicenda da vicino.
“Ti ricordi?” di Mario Paternostro e Franco Manzitti, regia di Edo Rossi, montaggio di Lorenzo Vigo, alle 2215 di lunedì.
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IL COMMENTO
Portofino, la villa, il mistero. Ti ricordi il giallo della Contessa
Nessun dramma senza la 'diga' (di Begato)