GENOVA - Le ultime spiagge al Genoa non si contano più. E anche domenica sarà la solita giornata di passione a passeggio sull'orlo del burrone. Contro la Lazio serve la vittoria, disperatamente come sempre.
Ma quello che colpisce è che a fronte dei soli 4 gol segnati nel 2022 e della miseria di 2 vittorie in campionato, i tifosi mantengano un attaccamento religioso sovrumano verso Sturaro e compagni. Una sorta di fede, speranza e carità difficile da riscontrare altrove. E in tanti si domandano il perché. Sia chiaro, non è una novità. Il Genoa si unisce quando ha l'acqua alla gola. È successo in serie C due volte e non a caso da lì è ripartito per poi tornare in A, è accaduto in occasione di salvezze miracolose o quando c'era un presidente come Dalla Costa che era messo male. È in quei giorni che è partita la mobilitazione e non a caso sono nati tanti club e il detonatore è stato vincente.
Che il mondo genoano sia strano lo si capisce quando paradossalmente, sono stati fischiati giocatori di livello come Floccari e Toni e persino Lapadula che farebbe qui un figurone, peraltro criticato anche da noi cronisti e la lista è lunga, mentre oggi di fronte a Yeboah o Ekuban, oppure anni fa con super Mario Cvitanovic e Figueroa c'è stata una sorta di benevolenza e di affetto commoventi. Piacciono quei giocatori li. È così. Insomma la carità nei momenti delicati si concede senza se e senza ma.
Per Blessin che di sicuro ha rivitalizzato i rossoblù ormai allo sbando pur faticando a dare quella svolta definitiva, l'amore è incondizionato se lo si paragona al fatto che a Gasperini nemmeno nel giorno della Uefa si perdonò nulla e in fondo Ballardini in un mese è stato triturato e dimenticato. Blessin ha un feeling eccezionale col popolo e il merito è suo perché se lo è conquistato. Poi alla fine serenamente si tireranno le somme anche sul mercato che è stato fatto. Ma il tema nel presente è pubblico del Grifo che è unico: la sua fede è particolarmente granitica e in questi mesi addirittura rinforzata grazie all'uscita di Preziosi tanto che alla proprietà americana che infatti, pur da distante, apprezza, si concede fiducia.
Una fede e soprattutto una speranza che è rivolta alla ricerca della salvezza e comunque se dovesse andare male è già spostata all'anno successivo puntando al riscatto immediato. Una gran prova di maturità. Con la Lazio, oltre due anni dopo, causa pandemia, lo stadio potrà contenere il massimo della sua capacità. Per questo sarà una domenica da cuori forti, in fondo come sempre nel segno della lotta e per la bandiera che sta sopra a tutto e a tutti. Finora è stato sempre così.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci