Oltre la gara. Un secolo di Pontedecimo – Giovi e i quarant’anni della Mignanego – Giovi segnano un evento di valle, anzi due. Polcevera e Scrivia, terre di motori e rombi che risuonano dentro più generazioni, di padre in figlio, con immutata passione.
Tra passato e presente, la diretta televisiva e streaming 2022, offerta da Primocanale, tra sabato 30 aprile e domenica primo maggio – giorno per eccellenza dello slalom –, con antipasto nella serata di venerdì, certifica un interesse che va oltre la singola competizione motoristica, peraltro, già meritoria di attenzione grazie alla successione di personaggi che l’hanno resa immortale salvandola dalla cancellazione.
Sommata, poi, tuttora, a un tasso tecnico rilevante.
Dopo il prezioso lavoro dei fondatori della Scuderia Valpolcevera, dunque, grande merito agli attuali dirigenti che non hanno rinunciato a fronteggiare più di un’incognita per portare la competizione fino al centenario con successi di pubblico e rilevante aspetto mediatico. Dunque, l’edizione 2022 sarà ricordata come quella della tripla cifra con consueta chiusura della statale dei Giovi dalle prime ore del mattino fino al pomeriggio per tre manches e spettacolo agonistico garantito attraverso molteplici categorie. Novità dei festeggiamenti, il passaggio delle auto storiche nella vigilia della birillata che, dopo la partenza da piazza De Ferrari, nel cuore di Genova, percorreranno un duplice anello tra i tornanti dei Giovi verso Busalla, Casella, Orero, Sant’Olcese con conclusione e successivo momento pubblico a Villa Serra di Comago all’insegna di prodotti tipici e socialità: l’intero entroterra al centro del fine settimana. Nelle stesse ore del sabato pomeriggio, poi, a Busalla verifiche tecniche per la gara della domenica, in questo caso, riferite alle vetture d’oggi.
Ma perché quella manifestazione va oltre lo sport? Innumerevoli motivi. Lo certificano la sua storia, dai pionieri in bianco a nero fino agli appassionati d’oggi è un viaggio tra piloti che, in molteplici famiglie locali, vedono ai nastri di partenza più generazioni. Ma, soprattutto, lì c’è l’essenza della Liguria. Si corre sul versante che scruta il mare – dove i borghesi della città salivano con eleganza e stile d’abbigliamento pari a una prima teatrale -, ma dal lato rivolto alla pianura (Busalla e lo Scrivia) giunge una grande fetta di quelli che, i tornanti dei Giovi, l’hanno resi mitologici. È la terra d’Appennino, mix di macaia e nebbia. Da bambino, lassù, ti insegnavano una norma tecnica: “Se fai la pipi al di qua del Passo va nel Mar Ligure, al di là nell’Adriatico”.
Il primo maggio, tra Mignanego e dintorni, giornata della festa attesa da un anno all’altro. Quanto rimane della villeggiatura estiva, quel giorno fa il suo battesimo con fave e salame di Sant’Olcese, ovviamente, tutto impreziosito da grigliate tra il verde. Nei tempi in cui l’entroterra prova a lanciare al mondo il proprio biglietto da visita turistico e promozionale, seppur senza quattrini, la riscoperta di simili occasioni restano l’unica e inimitabile vetrina. Che corre in tv e su web grazie a Primocanale.
IL COMMENTO
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