Cronaca

Ventenne poi ricoverato in psichiatria. I Fido sempre più spesso motivo di contese fra ex compagni. Un altro spasimante deluso sperona l'auto del fidanzato della ex compagna
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di Michele Varì

GENOVA -Lasciati dalle fidanzate perdono il lume della ragione: un ventenne ha minacciato per telefono di uccidere il cane che la ragazza le aveva lasciato in custodia, un altro spasimante deluso alla vista della sua ex sull'auto condotta dal nuovo compagno ha rincorso e speronato a più riprese la vettura sulla strada sopraelevata sino a danneggiarla.

Due storie che raccontano i disagi dei nostri tempi e delle difficoltà che i maschi hanno ancora nell'accettare di essere lasciati. Insomma c'è ancora tanta strada da fare per prevenire le violenze sulle donne che ancora troppe volte sfociano in tragici femminicidi.

I due fatti avvenuti l'altro ieri a Genova lo confermano: il caso più curioso è quello del ventenne con problemi psichiatrici che per telefono ha minacciato la sua ex di ucciderlo il cane che le aveva lasciato in custodia. La ragazza ha lanciato l'allarme alla polizia e il giovane, con evidenti problemi, è stato ricoverato in ospedale con un tso, un trattamento sanitario obbligatorio. Il cane poi è stato subito riaffidato alla ragazza.

Le cronache giudiziarie dicono che quando le coppie scoppiano oltre alle borsette e agli orologi spesso uno dei motivi di lite è proprio quello dell'affidamento del cane: e in questo senso le vendette e le ripicche non si contano con tanto di battaglie legali per l'affidamento, spesso congiunti, come per i figli. Altre controversie per gli animali nascono quando il padrone muore: ma a sistemare le cose in questi casi possono essere le volontà nei testamenti.

Poche ore dopo la vicenda del cane conteso un altro allarme è stato transitato dal numero unico del 112 al 113 della polizia di Genova: stavolta si tratta di fermare un trentenne albanese che alla guida della sua vettura alla vista della macchina condotta dal nuovo compagno della sua ex, seduta al suo fianco, li ha inseguiti e speronati per tutta la lunghezza della sopraelevata, da Sampierdarena alla Foce, completando l'opera danneggiando l'auto e minacciando il rivale con pugni sul cofano della vettura. Gli agenti arrivati sul posto hanno denunciato.

 

 

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