GENOVA -"Presentiamo un progetto che ha valenza regionale che permette a tutte le persone sorde di accedere al sistema sanitario regionale, che è una gran cosa perchè in passato le persone sorde che usano la lingua dei segni dovevano trovare un interprete e farsi accompagnare, adesso l'interprete c'è, ma non è più a spese della persona sorda, ma bensì finalmente se ne fa carico lo Stato".
A parlare è Lorella Galvani dell'Associazione nazionale sordi che ha annunciato il progetto al teatro La Claque della Tosse, nel centro storico, in occasione del convegno sulla giornata mondiale della disabilità organizzato da Regione Liguria e le associazioni del terzo settore.
Giornata della disabilità, a Genova il convegno di Regione Liguria - guarda qui
A Genova per l'occasione è giunta da Roma Annalisa Di Gioia, consigliere nazionale dell'Ens, l'Ente nazionale sordi, che grazie a un'interprete, Ilaria Barba, formata con i corsi Lis riconosciuto dalla regione Liguria, ha spiegato: "Questa giornata è molto importante perché la comunicazione visiva non utilizza le voci ma le mani, canali diversi di comunicazione, la nostra responsabilità è garantire comunicazione con nuovi soluzioni tecniche di cui siamo in possesso grazie a una piattaforma che è quello che serve".
E ha aggiunto: "Per noi il periodo del covid è stato micidiale perchè la mascherina non ci ha permesso di comunicare, prima bene o male con un po' di labio scrittura si riusciva a comunicare, con l'arrivo dei covid noi sordi siamo stati bloccati e l'autonomia è andata completamente persa, adesso abbiamo anche l'interprete a distanza e grazie ai tablet possiamo anche andare dal dottore. Se ci sono delle Regioni più avanti in Italia? La prima è la regione Piemonte, che offre un servizio ponte già da dieci anni, seguita da Campania e Marche, ma anche Liguria e la Lombardia adesso reggono il passo anche se si sono declinate in modo diverso".
IL COMMENTO
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