Cronaca

Chi ha sentito gli spari, chi ha visto fuggire l'assassino, chi ha visto la vittima a terra, "ma qui si vive bene" garantiscono tutti. Sabato a un evento già programmato anche una raccolta di firme per confrontarsi sulla tragedia
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di Michele Varì

GENOVA -Primo messaggio alle 18.11: "Sicuri dello sparo?".
Secondo alle 18.12: "Un tipo è scappato fuori dal portone nascondendo qualcosa sotto la felpa, un altro gridava "non mi importa se hai la pistola".
Altro messaggio, il più drammatico, alle 18, 17. "E' qui in terra, direi morto, angolo sant'Agnese".



L'omicidio che ha scosso la serenità del Carmine, un appendice di centro storico che collega la città vecchia con Castelletto, è stato vissuto in diretta dagli oltre cento abitanti della chat dell'Associazione "CarMine", che giocando sul pronome possessivo Mine, mio, vuole simbolicamente rafforzare l'amore per il quartiere, un'associazione e una chat che negli anni del lockdown è stata un utile collante e un modo di unire la gente del Carmine. Ci sono messaggi per trovare un elettricista, ma anche per segnalare una manifestazione, persino per giocate a tombola, come è accaduto durante le restrizioni più dure per il covid. Inevitabile che in una chat così vissuta la tragedia di via Polleri fosse vissuta in diretta, lasciando sgomenti tutti gli iscritti.

"E' vero - conferma l'architetto Giovanni Giobba, uno dei consiglieri di CarMine" - abbiamo appreso in diretta della tragedia, ma è bene ribadire che il Carmine non è il Bronx, anzi, qui siamo tutti siamo consapevoli di vivere un quartiere bellissimo, suggestivo e non pericoloso. Lo spaccio? C'è a cicli, negli ultimi mesi è stata segnalato in aumento. I posti più battuti sono i giardini Rosina e l'area dei parcheggi di via Targa, posti dove servirebbero maggiori controlli".

Un altro abitante del Carmine, che chiede l'anonimato, sottolinea invece come proprio la donna contesa e tre uomini, l'autore dell'omicidio, la vittima e un terzo uomo, tutti con problemi di droga e gravitanti nella casa della donna contesa, da alcuni mesi hanno creato molto disagi nel quartiere, "è indubbio - conclude il consigliere dell'associazione Giobba - che servirebbero più controlli da parte delle forze dell'ordine".

Il Carmine per ritrovarsi dopo la tragedia ha un appuntamento già fissato da tempo per sabato 29 aprile con seminaGenova, evento dedicato alla biodiversità e ai tanti sapori legati alla terra con racconti e testimonianze, laboratori, spettacoli, fiera mercato e visite guidate.

Dall'associazione si sono anche chiesti se dopo la tragedia non era meglio rinviare la manifestazione, poi ha prevalso, come è stato scritto nella pagina di Fb di CarMine, "la voglia di andare avanti nell'impegno di far vivere i luoghi presidiandoli con la comunità, dedicando loro cura e attenzione. Non è sufficiente, è evidente, ma è l’unico strumento positivo sul quale possiamo confidare. Esprimendo vicinanza alle famiglie coinvolte nella tragedia, non lasceremo che quanto accaduto cada nel silenzio, per questo, durante la mattina di sabato, al nostro banco sarà organizzata una raccolta firme per richiedere l’attenzione delle autorità con la partecipazione ad una futura assemblea pubblica necessaria ad un confronto con la cittadinanza intera".  

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