GENOVA - C'erano hashish e uno smartphone con caricabatterie e power bank nell'involucro ritrovato dalla polizia penitenziaria sul muro di cinta del carcere di Marassi, dal lato di via Clavarezza. I casi di introduzione di stupefacenti e cellulari nella struttura sono in aumento: pochi giorni fa gli agenti avevano intercettato e sequestrato duecento pastiglie di buprenorfina ad un detenuto.
"Oramai anche il rinvenimento di quantitativi di sostanza stupefacente, così come le aggressioni al personale, sta facendo statistica e senza un immediato intervento dell’amministrazione sarà sempre più difficile garantire la legalità e la sicurezza all’interno dei penitenziari italiani - avvisa Vincenzo Tristaino, segretario regionale per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria -. È sempre grazie all’alta professionalità dei Baschi Azzurri di Genova che ancora una volta si è riusciti a garantire la sicurezza interna dell’istituto".
IL COMMENTO
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