Cronaca

Alle 23.30 in Val Varenna: sei magrebini con il volto coperto lo hanno accerchiato, aggredito con calci e pugni e rapinato del telefonino
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di Michele Varì

GENOVA -Ancora una rapina di una baby gang a un ragazzo a Genova. L'ultima aggressione choc da Arancia Meccanica è avvenuta nella tarda serata di ieri in Val Varenna, nel ponente della città: un sedicenne è stato intercettato mentre rincasava da sei stranieri con il viso coperto dalle magliette tirate sino al bavero che dopo essersi avvicinati con la scusa di chiedergli una sigaretta lo hanno accerchiato e aggredito con calci e pugni, facendolo cadere a terra e riuscendo a strappargli il telefonino e altri oggetti che aveva nelle tasche dei pantaloni. Poi sono fuggiti lasciando il ragazzo a terra, ferito e umiliato.

E' successo alle 23.30 in via Cialli: il ragazzo poi è andato a casa e, molto scosso, ha raccontato tutto ai genitori. Il papà però invece di telefonare subito al 112 è salito in auto e ha cercato di intercettare la banda di giovani o una pattuglia delle forze dell'ordine, fermando in via Ronchi due agenti della polizia locale presumibilmente impegnati in un altro servizio che hanno infatti inviato l'uomo a telefonare al 112. Solo allora, mezz'ora dopo la mezzanotte, è scattato l'allarme. In Val Varenna sono arrivati i poliziotti delle volanti che hanno perlustrato la zona, ma dei rapinatori nessuna traccia.

Quella della scorsa notte è solo l'ultima di una lunga serie di aggressioni e rapine messe a segno da ragazzi stranieri nei confronti di coetanei o anche di adulti. Bande spesso composte da ragazzi arrivati in Italia come minori non accompagnati e che approfittano della gestione inadeguata dei centri di accoglienza per commettere reati in serie. Non solo: ad alimentare la spirale di violenza anche i migranti neo maggiorenni che di fatto appena compiono 18 anni, tranne eccezioni, vengono abbandonati al loro destino. Molti cercano di trovarsi un lavoro o cambiano città o anche vanno via dall'Italia, altri sopravvivono commettendo reati o arrangiandosi in modi leciti o illeciti. Una bomba ad orologeria in parte già esplosa che sta creando grandi problemi di sicurezza.
A Genova nelle decine di centri sparsi nella città e nel resto della provincia sono ospitati oltre 500 minori, un'assistenza inadeguata, svolta anche da operatori poco professionali e in strutture inadatte, ma anche una grande affare non solo per i centri che ospitano i ragazzi visto i tanti finanziamenti che arrivano dalla comunità europea ai Paesi come l'Italia in prima fila nel fronteggiare il fenomeno della migrazione.

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