Cronaca

Per i piccoli paesi mantenere i presidi scolastici sul territorio è una vera e propria prova di resistenza, ben oltre le difficoltà legate al Covid
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di Emanuela Cavallo

VERNAZZA - La scuola di Vernazza è ancora nella struttura temporanea, realizzata con moduli prefabbricati, inaugurata due anni fa in località Ville alle spalle del borgo.

L’edificio scolastico storico, che da sempre accoglie i piccoli alunni del paese, non è in sicurezza dal punto di visto sismico. Finalmente è arrivata conferma dei finanziamenti – 786mila euro concessi dal Ministero dell’Interno – e si potrà così accelerare con la progettazione definitiva e i lavori necessari per l’adeguamento.

L’obiettivo è far rientrare i bimbi in classe, nella sede storica, durante il prossimo anno scolastico 2022/2023 – spiega il Sindaco Francesco Villa –. La continuità didattica è stata da subito una priorità: non possiamo pensare di far prendere il treno a dei bimbi di sei anni per farli frequentare la primaria a Monterosso o Riomaggiore, o magari ancora più piccoli per la scuola d’infanzia. I genitori alla lunga sceglierebbero di vivere altrove e questo significa perdere residenti. Un paese senza bambini è un paese di anziani, diventa una casa di cura”.

Il borgo cartolina diventato un’icona del film della Disney ‘Luca’ dedicato proprio alle avventure di piccoli protagonisti fa i conti con la realtà dei numeri: sono solo otto i bimbi che frequentano la scuola primaria riuniti in una pluriclasse che va dai 6 agli 11 anni e sette iscritti alla scuola d’infanzia, dunque, tra i 3 e i 6.

Mantenere i piccoli presidi scolastici è una vera e propria prova di resistenza, ben oltre le difficoltà legate al Covid. “Fortunatamente una struttura piccola come la nostra riesce ad essere molto più gestibile rispetto ad altre realtà in relazione a possibili casi Covid -. Aggiunge la consigliera comunale con delega alla scuola Carlotta Bello -. Avere pochi bambini significa avere maggiore tracciabilità e una più semplice osservazione dei contatti diretti in caso di positività, il risultato è una scuola più sicura”.

Le difficoltà però sono molte e il caso di Vernazza può fare da esempio per tantissimi piccoli comuni della Liguria: tanti edifici scolastici sono ormai vetusti e necessitano opere di adeguamento, i bimbi troppo pochi. In caso di Dad bisogna poi connettersi alla rete che è lenta e debole. Poi bisogna trovare gli insegnanti disposti a muoversi in treno ogni giorno – in macchina le tempistiche si allungano – per insegnare a bimbi, anche se pochi, di età diverse. Tanti problemi da mettere in fila ai quali rispondono più la determinazione e la passione che la logica, e la caparbietà di mantenere vivi e autentici luoghi meravigliosi.

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