Cronaca

Due dei tre consiglieri sott'accusa pretendono un risarcimento dal sindaco e tre consiglieri
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di Michele Varì

COGOLETO-Due dei tre consiglieri comunali di Cogoleto indagati per apologia del fascismo perchè accusati di avere fatto il saluto romano durante la votazione del bilancio in consiglio comunale nel Giorno della Memoria dell'anno scorso chiedono i danni al sindaco Paolo Bruzzone perchè, a loro dire, li avrebbe ingiuriati postando uno screeshot del video della votazione con tanto di commento di critica per il presunto saluto romano.

A chiedere i risarcimenti sono Francesco Biamonti (Lega) e Valeria Amadei (Fratelli di Italia), indagati per quel gesto insieme a Mauro Siri.

I tre dopo il clamore suscitato dalla vicenda, che ha fatto il giro del mondo proprio perché il presunto saluto romano sarebbe stato fatto nel Giorno della Memoria, si erano dimessi e sono stati poi indagati dalla Digos. 

 

La notizia della richiesta dei danni di Biamonti e Amedei è rivelata dallo stesso prima cittadino Bruzzone, che di professione fa l' avvocato: "E' in corso un'indagine penale nei confronti dei tre consiglieri e uno in sede civile dopo la citazione presentata da due dei tre consiglieri, Amadei e Biamonti, nei mie confronti e di altri tre consiglieri per il risarcimento dei danni d'immagine".


I tre per giustificare il braccio alzato - nel corso dell'interrogatorio davanti al pubblico ministero Biagio Mazzeo - avevano detto che era stato "un voto scomposto, ma non un saluto romano. Lontano da noi il razzismo e la cultura fascista" avevano aggiunto. Per avere la versione dei consiglierei abbiamo provato a contattare Biamonti al telefono che però non ha voluto parlare, lasciandosi sfuggire solo poche parole: "La verità verrà fuori e proveremo che noi siamo delle vittime come il vigile di Imperia che dopo essere stato messo alla berlina per una foto è stato poi assolto".

Francesco Biamonti non pago di quanto accaduto a gennaio era finito sott'accusa anche la scorsa estate dopo per un post su Facebook dopo la morte di Gino Strada: "Gino Strada bruci all'inferno". Dopo le denunce dell'Anpi di Genova e le polemiche scatenate dalla sua frase, Biamonti aveva scritto una lettera al sindaco di Cogoleto rassegnando le dimissioni e spiegando le ragioni della decisione.

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