Cronaca

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di Alessandra Boero
SANREMO - Ennesima rissa tra detenuti all'interno del carcere di Valle Armea, spesso al centro della lente di ingrandimento per , come evidenziato dal sindacato UIL della polizia penitenziaria ' la poca sicurezza dovuta alla carenza di organico e al sovraffollamento'.
 
"Quattro detenuti al pronto soccorso - ricorda Fabio Pagani segretario regionale UILPA - 275 opsitati all'interno della casa circondariale che potrebbe ospitarne 220, e una carenza cronica di organico. Un bilancio che parla da solo. La rissa, nata probabilmente per un regolamento di conti ha coinvolto diversi reparti e obbligato gli agenti, anche quelli che avevano finito il proprio turni di lavoro, a rientrare nella struttura per riportare l'ordine.
 
A Sanremo - tuona Pagani - serve il gruppo operativo mobile. Il Governo deve varare un decreto carceri per immediate assunzioni straordinarie nel Corpo di Polizia penitenziaria, complessivamente mancante di 18mila unità, quale principale fattore per la soluzione dei numerosi problemi che attanagliano il sistema. Tergiversare con ulteriori palliativi rischia di vanificare, anche al di l di ogni buon proposito, quel poco di utile che si inizia ad intravedere in un apparato detentivo abbandonato a se stesso da troppi anni di malgoverno".
 
 
Nel frattempo, sempre all'interno del carcere , proseguono le indagini per ricostruire al dinamica esatta dell'aggressione brutale subita da Alberto Scagni, il 42enne condannato per l'omicidio della sorella Alice avvenuto a Genova nel maggio del 2022, tuttora ricoverato in prognosi riservata, in coma farmacologico, nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Borea di Sanremo. Bocche cucite da parte degli inquirenti e dalla direzione della struttura che più volte il nostro giornale ha cercato di contattare.
 
"Non posso parlare, sono in corso delle indagini" l'unica dichiarazione rilasciata dalla direttrice Cristina Marrè, criticata per il suo comportamento 'evasivo' dalla mamma di Scagni in visita al carcere per vedere la cella , teatro dell'aggressione al figlio.
 
La signora Antonella Zarri ha duramente criticato il comportamento della direttrice, definandendola " muta, insipida e melliflua" 
 

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