Cronaca

La denuncia di consumatori e ambientalisti: "Comanda la lobby degli stabilimenti, il 53% delle spiagge liguri è affidato ai privati"
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di Redazione

GENOVA - Cappelli e occhiali da sole, come fosse estate. E una protesta che non si ferma nemmeno con il freddo: “Le spiagge libere sono un nostro diritto”. Ed è per questo che gli attivisti e le attiviste di Generazione P si sono dati appuntamento insieme ad altre associazioni in Corso Italia, dove la costa - denunciano - "è quasi esclusivamente in mano agli stabilimenti balneari tanto che gli accessi al mare sono pochissimi e sono molto distanziati uno dall'altro anche di inverno".

“Il mare in corso Italia sembra a un passo, ma come si raggiunge? Eppure è un nostro diritto”, recitano in coro nella spiaggia sotto l'abbazia di San Giuliano i manifestanti di Generazione P, Legambiente, Adiconsum Liguria/referente Conamal Liguria, La Supernova, Genova che osa, Fridays For Future - Genova, Italia Nostra, Comunità San Benedetto al Porto, The Black Bag, protagonisti già di una prima manifestazione sul tema, lo scorso 28 luglio a Quinto. Anche alcuni movimentati politici di sinistra hanno aderito all’iniziativa.

L'inverno può far sembrare “fuori stagione” il tema, ma proprio in questi giorni si stanno prendendo decisioni importanti a livello nazionale e locale sulla fruizione delle spiagge, tra il diritto rivendicato – e spesso calpestato – di un accesso libero e le concessioni ai privati in scadenza e in attesa di rinnovo.

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