GENOVA -Inizia con un colpo di scena la prima udienza del processo del ponte Morandi del 2024: dieci imputati tra cui i vertici di Autostrade per l'Italia Castellucci, Berti e Donferri Mitelli si sono accordati per il risarcimento di 193 parti civili che per questo attraverso i loro legali hanno annunciato la revoca della loro costituzione. In tutto saranno corrisposti almeno 5 milioni di euro, cifra che gli imputati sborseranno in proporzione alle loro responsabilità. La somma più importante sarà sborsata dall'ex amministratore delegato di Aspi Castellucci.
Hanno sottoscritto l'accordo anche gli imputati De Santis, Di Taddeo, Galatà, Malgarini, Meliani, Mollo e Rigacci.
Per tutti, l'esclusione di un possibile blocco dei beni e, in caso di condanna, la possibilità di ottenere attenuanti al fine di avere degli sconti di pena.
Nell'elenco dei soggetti che hanno accettato il risarcimento sindacati, dipendenti Amiu, commercianti e abitanti della Valpolcevera.
Le parti civili all'inizio del processo erano oltre 400: oggi sono circa 120.
In aula ha parlato il teste Alberto Bevilacqua, chiamato dall'avvocato Marcello D'Ascia a difesa di Paolo Agnese, imputato Aspi responsabile Ufficio Tecnico direzione 1° tronco di Genova. Il teste ha evidenziato che nel tronco ci sono quasi il 50% di viadotti e gallerie esistenti in Italia. Dalle sue parole è emerso che nel periodo contestato ad Agnese, dal 2007 al 2013, in base alle istruzioni all'imputato spettava solo il controllo diretto delle opere minori e la sorveglianza indiretta delle opere maggiori tramite Spea .
Per la manutenzione l'ufficio di Agnese gestiva quella ordinaria mentre quella straordinaria spettava al centro che stabiliva i budget. Nel 2013 cambia che la convenzione fra Aspi e Spea e per soli due anni all'ufficio dell'imputato è spettata la sorveglianza diretta dei cavalcavia, ma non di ponti e viadotti.
Dopo in aula è stata ascoltata Serena Allemanni, imputata genovese, responsabile ufficio sorveglianza del 1° tronco della Liguria.
Domani invece in aula ci saranno sette testi a difesa dell'imputato Mario Bergamo, direttore centrale maintenance e investimenti esercizio Aspi.
IL COMMENTO
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