GENOVA - Si erano rivolti a lui perché ritenuto un gioielliere affidabile. E gli avevano lasciato un anello con un diamante da tre carati, tre Rolex, due d'oro e uno d'oro e acciaio , oltre a due sveglie e una cornice Cartier, da mettere in vendita.
Il valore di tutti i monili era stato stimato intorno ai 100 mila euro. Ma nel frattempo la gioielleria, in pieno centro, è stata messa in liquidazione e quanto affidatogli sparito nel nulla.
Per questo a processo è finito Pierluigi Giovanni Parodi con l'accusa di appropriazione indebita. L'indagine era partita dopo la denuncia dei proprietari dell'anello, assistiti dall'avvocata Chiara Antola. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due coniugi avevano ricevuto in eredità il prezioso e avevano deciso di affidarlo nel 2019 al gioielliere di fiducia per venderlo.
Il professionista lo aveva valutato 35 mila euro e aveva spiegato che avrebbe trovato gli acquirenti. nel frattempo scoppia la pandemia da Covid e l'Italia intera viene chiusa. Quando però le restrizioni vengono meno i coniugi contattano il gioielliere che li rassicura dicendo di avere avuto più richieste da possibili acquirenti da paesi Arabi e da Montecarlo. Dopo altri mesi, però, i proprietari scoprono che il negozio è stato chiuso ed anello (che nel frattempo un perito ha valutato avere un valore tra i 60 e gli 80 mila euro) e Rolex spariti.
La procura, dopo l'apertura del fascicolo, dispone una perquisizione a casa di Parodi dove però non vengono trovati i gioielli. Il gioielliere è adesso a process
IL COMMENTO
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