MIGNANEGO - Continua la conta dei casi di positività alla peste suina tra i cinghiali. Sono state analizzate 12 carcasse di cinghiali nelle ultime 24 ore e soltanto due di queste portano i segni della malattia, entrambe sono state localizzate a Mignanego. "La core zone dell'epidemia si sta delineando chiaramente, con il lavoro continuo della task force regionale. Salgono dunque a 17 i casi positivi totali in Liguria, confermati dall'inizio del monitoraggio", a dare la notizia è il vice presidente della Regione Alessandro Piana. Intanto a Torbi, frazione del comune di Ceranesi, è stata rinvenuta un'altra carcassa che verrà sottoposta ad analisi.
Non è ancora stato confermato, invece, se le quattro carcasse rinvenute all'interno del Bisagno fossero positive al virus oppure se si trovassero già da tempo nel fiume. Nel frattempo però nel pomeriggio di venerdì sia tenuto un presidio in piazza De Ferrari degli animalisti proprio contro la volontà di abbattimento degli animali presenti nel territorio genovese. Il piano di abbattimento che Liguria e Piemonte vogliono delineare è per evitare il dilagare dell'epidemia oltre i confini in cui si vuole circoscriverla, sia per salvare gli allevamenti sia per limitare la zona rossa di divieti al trekking e bici.
Dall'incontro dei referenti dei gruppi animalisti con Angelo Ferrari, direttore dell'Istituto sperimentale Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, che verrà nominato a breve commissario per la gestione dell'emergenza della peste suina, sono arrivate alcune rassicurazioni: si cercherà di fare il possibile per evitare l'abbattimento della colonia di cinghiali sani che vivono nel torrente che attraversa la val Bisagno. "Gli ungulati sarebbero da spostare verso monte - ha spiegato Fabio Dolia, a capo degli Animalisti Genovesi -, facendoli andare via dal quartiere di Marassi e muovendoli lontani dalla zona cittadina. Noi abbiamo chiaramente suggerito la sterilizzazione tramite pastura, in modo da non farli riprodurre e far si che si mantengano una piccola colonia. Inoltre ci è stato spiegato di una possibile grande recinzione nella zona dove verranno trovati gli animali infetti, in modo da far fare al virus il suo corso. Questo potrebbe essere il miglior modo per evitare un abbattimento di massa."
IL COMMENTO
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