Cronaca

Date di avvio troppo anticipate, promozioni continue, distorsioni concorrenziali e assenza di regole li stanno uccidendo: per questo Fismo Confesercenti Liguria lancia una campagna di sensibilizzazione per chiedere alle istituzioni di salvare i saldi di fine
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di Andrea Popolano

GENOVA - Date di avvio troppo anticipate, promozioni continue, distorsioni concorrenziali e assenza di regole li stanno uccidendo: per questo Fismo Confesercenti Liguria lancia una campagna di sensibilizzazione per chiedere alle istituzioni di salvare i saldi di fine stagione.

"Non vogliamo abolirli, né tantomeno mantenere lo status quo, bensì restituire ai saldi la ragion d’essere per la quale erano nati, perché crediamo nel valore che le vendite di fine stagione hanno tanto per i clienti come per le imprese - spiega la presidente regionale Fismo, Francesca Recine -. Un tempo era l'unica occasione di sconto durante l'anno e dunque anche un'occasione per i commercianti di svuotare il magazzino e per i clienti di fare buoni affari anche per la prossima stagione".  Gli ultimi saldi invernali in Liguria sono partiti il 5 gennaio, nel mezzo della coda delle feste, per terminare il successivo 18 febbraio. Un bilancio non positivo con un calo rispetto all'anno precedente del circa il 20%.

E allora ecco che l’associazione che riunisce i negozi di abbigliamento e calzature aderenti a Confesercenti avanza tre richieste specifiche: una data di avvio certa, unica a livello nazionale e condivisa da tutte le regioni, che sia effettivamente a fine stagione; una durata più breve, non superiore ad un mese; un giro di vite contro l’eccesso di promozioni e contro chi non rispetta le regole, a partire dai giganti dell’online.

"Parliamo della grande distribuzione, del sistema del fast fashion che da decenni ha invaso le strade e anche il mondo del web. Per questo è necessaria una web-tax che rispetti chi da sempre lavora nel commercio e continua a pagare tasse diverse e molto care, gli stessi che devono affrontare costi molto elevato. Questa tassa è già in ritardo, serve urgentemente" spiega Recine. Ma cosa è la fast fashion? Letteralmente si parla di 'moda veloce'. Termine moderno usato dai rivenditori di moda per esprimere un design che passa rapidamente dalle passerelle e influenza le tendenze della moda. Un susseguirsi continuo che condiziona il mercato. Queste linee di moda sono progettate e prodotte in modo rapido ed economico per consentire ai consumatori di acquistarle a basso prezzo. E' una produzione rapida a basso prezzo utilizzata da alcune grandi catene di rivenditori di moda.

Nell'attesa che da Roma arrivi una risposta alle richieste di misure utili a contrastare questo fenomeno, Confesercenti Liguria fa partire la campagna di sensibilizzazione rivolta a tutte le realtà che operano nel settore. "Con questa nostra iniziativa – precisa Recine – vogliamo dare forza alle boutique e ai negozi di moda delle nostre città, e per questo invitiamo tutti i colleghi ad aderire alla campagna inviandoci una mail all’indirizzo , indicando il nome del loro negozio e allegando una foto della loro vetrina". Parallelamente, l’associazione ha avviato la distribuzione di oltre 2mila cartoline ai negozi del centro e centro storico di Genova per la promozione dell’iniziativa, che nelle prossime settimane proseguirà in tutta la Liguria.

 

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