Cronaca

Cinquecento manifestanti della galassia anarco-antagonista hanno marciato nelle vie della città urlando "tutti liberi", "polizia assassina", minacciando i giornalisti, gettando all'aria arredi e strappando la telecamera della polizia di piazza Matteotti
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di Michele Varì

GENOVA - Decine di scritte lungo via Garibaldi e sulle facciate di palazzo Tursi, la sede del Comune, arredi gettati all'aria, e telecamere di sicurezza del commissariato di polizia di piazza Matteotti strappate da persone incappucciate, il tutto condito da rituali minacce ai giornalisti da un servizio d'ordine con i bastoni in pugno.

La legittima manifestazione della galassia antagonista e anarchica contro i discussi otto arresti davanti alla Latteria Sociale, nel cuore della Movida, si è rivelata una marcia che si è lasciata alle spalle una scia di atti di vandalismo, su tutti le tante scritte con lo spray sui muri di Tursi, con i vigili urbani costretti a rimanere nascosti nel palazzo.
Agenti della polizia locale che siccome sono stati coinvolti negli otto arresti oggi per motivi di opportunità non sono stati usati per disciplinare il traffico. Risultato: la viabilità è impazzita e molti automobilisti e pure i bus Amt si sono trovati in mezzo ai manifestanti o bloccati dal corteo.

In un mare di manifestanti davvero pacifisti e antagonisti in piazza per dire no agli arresti degli anarchici purtroppo hanno lasciato il segno i pochi violenti incappucciati.

Altra tensione a fine manifestazione in piazza Matteotti dove i manifestanti si sono fronteggiati a lungo con i blindati della guardia di finanza e gli agenti della Digos e della Scientifica che hanno ripreso tutto con le telecamere.

Gli arresti contestati dai manifestanti sono stati effettuati da carabinieri e polizia locale con tanto di uso del taser: tutto pare fosse iniziato quando alcuni carabinieri sono stati offesi e sono stati visti pure sputare contro, situazioni spiacevoli che si verificano spesso durante le manifestazioni o i confronti  fra uomini in divisa e antagonisti. Davanti alla Latteria sociale i carabinieri e poi gli agenti della locale, garantiscono alcuni manifestanti, hanno però usato le maniere forti, facendo alzare la tensione.
I dirigenti più esperti in ordine pubblico sussurrano che forse serviva più attenzione calma e usare il pugno duro in un secondo tempo, con le indagini possibili con le telecamere.

Quello accaduto davanti alla Latteria sociale è ora al vaglio dei giudici. Possibile che gli arrestati possano essere scarcerati in attesa del processo. Di certo quella notte di tensione allunga la distanza fra le forze di polizia e la galassia antagonista e anarchica, come una maledizione che Genova non riesce a scrollarsi di dosso dai fatti del G8 del 2001.