GENOVA - Sale il livello di violenza da parte di alcune gang di rapinatori minorenni che gravitano nei luoghi di aggregazione della città, fra il porto antico e piazza Raibetta, i giardini della Fiumara a Sampierdarena, Castelletto e la stazione Brignole: nei giorni scorsi sono avvenuti più colpi, di notte ma anche di giorno. Molte volte le vittime non denunciano, quasi sempre i bersagli sono ragazzini che poi tornano a casa sotto choc.
La tecnica delle bande è consolidata e semplice: accerchiano la vittima e la aggrediscono per strappare cellulare, borsa o catenina al collo. Se il malcapitato reagisce si accaniscono con grande violenza, molte volte sono sfacciati e furiosi perché sotto l'effetto di sostanze.
In alcuni casi hanno usato un coltello per spaventare e ferire, come è successo sabato notte sotto i portici di via Turati, a due passi dal distributore di caffè h24 di piazza Raibetta, uno dei luoghi in cui si incontrano, sedendosi sui dissuasori di cemento del traffico apposti anni fa per frenare eventuali attacchi terroristi in auto.
Il livello di violenza di questi ragazzi è ribadito a Primocanale anche da alcuni esponenti della comunità marocchina della città, per prendere distanza da loro, "si tratta di ragazzi tunisini ed egiziani" chiariscono, ma anche perché si teme che le rapine violente in strada possano sfociare in fatti di sangue gravissimi, "prima di usare il pugno duro ci deve scappare il morto?" chiedono preoccupati i cittadini.
Giovani violenti che non risparmiano i connazionali o gli altri magrebini, "perchè molte volte i "paesani" non denunciano le aggressioni".
Ad agevolare le baby gang sono anche alcune comunità che ospitano i minori stranieri non accompagnati incapaci a gestire i ragazzi più violenti, che non rispettano le regole e orari.
Fra le centri più criticati quella di via Rolla a Cornigliano e quella di San Desiderio, finito nell'occhio del ciclone anche per le denunce degli abitanti della zona con tanto di manifestazioni in strada.
Ma molti ragazzi violenti vivono per strada o sono ospiti in casa di amici, dunque non facili da controllare e intercettare.
Un allarme baby gang più volte smentito dal tribunale dei minori e pure dalla questura, nella speranza che il numero di reati diminuisse e i ragazzi violenti gradualmente riuscissero a integrarsi. Ma la richiesta di aiuto che arriva dal centro storico conferma che le bande giovanili continuano a colpire: fra i bersagli preferiti come detto i coetanei, o ragazzi di neanche sedici anni, e gli anziani; nei giorni scorsi nella zona di via San Lorenzo, dove una gang con un pit bull fa la ronda fra porto antico e vicoli, è stata asssampielita e rapinata della borsa anche un'anziana disabile.
Nei giorni scorsi i poliziotti della squadra mobile hanno individuato alcuni di questi ragazzi, alcuni sono finiti in galera perchè maggiorenni, ma altri se la sono cavata con una denuncia perché minori. Interventi spot che non sembrano spaventare le baby gang, "occorre un monitoraggio più intenso ed efficace" denunciano preoccupati dalla città vecchia.
Baby gang fuori controllo, raffica di brutali rapine ai passanti
Accerchiano le vittime e le picchiano per strappare cellulare, borsa o catenina: commercianti e abitanti impauriti chiedono aiuto, "servono più controlli". Nel mirino alcuni giovanissimi tunisini ed egiziani ospiti delle comunità. Raid in tutta la città
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di Michele Varì
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