Cronaca

Il testimone: "L'hanno accoltellato davanti a me, erano in 4, li ho fermati, lo accusavano di avere importunato i bambini ai giardini". Ma per la polizia il movente non è chiaro. Il ferito fuori pericolo
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di Michele Varì

GENOVA - "Ho assistito all'accoltellamento, erano in quattro, tutti ragazzini... li ho spinti via, poi mi sono trovato davanti al ferito con il coltello in un fianco. E' stato lui stesso a sfilarlo, poi l'ha impugnato ed è andato verso la sede della Croce Bianca...".

E' la testimonianza choc di un trentenne italiano testimone dell'aggressione avvenuta allle 20.30 di mercoledì sera in piazza Rissotto, nel cuore di Bolzaneto, in Valpolcevera.

L'uomo, con al fianco il suo bambino, racconta ancora: "La volontaria della Croce Bianca uscita dalla sede quando si è trovato davanti quel ragazzo con il coltello in pugno gli ha gridato di gettarlo, sennò non si sarebbe avvicinata.  Ma lui non ha obbedito e ha lasciato il coltello solo quando sono arrivati i poliziotti...". Il teste poi spiega: "Gli aggressori, anche loro stranieri, si sono giustificati dicendo che lo hanno aggredito perché molestava i bambini piccoli ai giardini, pare che fosse conosciuto per questo". Un movente non confermato dai poliziotti della sezione reati contro la  persona della squadra mobile che indagano sull'accoltellamento: "Per ora si parla di lite per futili motivi" trapela dalla questura.

Prende corpo invece che uno dei due egiziani fermati e denunciati subito dopo dai poliziotti delle volanti per il tentato omicidio rischia di essere arrestato: il giovane ha compiuto 18 anni il 4 giugno e sui suoi abiti sono state trovate tracce di sangue non sue, visto che non aveva nessuna ferita.

In un primo momento era stato indagato a piede libero e affidato al centro per minori di via Rolla a Cornigliano dove gravità da tempo. Qui alle prime luci dell'alba gli agenti della mobile lo hanno prelevato per ulteriori accertamenti e da dove potrebbe finire dritto in una cella di un carcere. A coordinare le indagini della polizia è il magistrato di turno Marcello Maresca.

L'aggressione ha scosso la gente di Bolzaneto, i ragazzi che si incontrano nei giardini di fronte alla stazione ferroviaria dicono che ci sono troppi sbandati in giro, piccoli spacciatori.


La barista Marisa, dietro il banco del bar di piazza Rissotto Gocce di Caffè, denuncia i pochi controlli delle forze dell'ordine: "Noi chiudiamo alle otto di sera perchè dopo nei giardini gira brutta gente, tanti stranieri che vivono di espedienti...". Sulla stessa linea le parole di un cliente del bar che però si consola: "Più si va verso la città e peggio è, a Rivarolo e Sampierdarena la situazione è molto più grave che a Bolzaneto".

Alle 18 di stasera però Piazza Rissotto è un cuore pulsante di vita, tanta gente ai giardini, di ogni età e colore, etnia, anziani seduti sulle panchine, mamme che discutono, stranieri e italiani, tutti insieme, sereni, tantissimi bambini che giocano ai gonfiabili, si sfidano a pallone, o che giocano a passarsi la palla, come nelle piazze del centro città non si vede quasi più.

La fotografia di una periferia che sembra assaporare i ritmi della periferia, con piccoli problemi, come il semaforo che impiega troppo per dare il verde ai pedoni, ma anche tanto orgoglio di chi a Bolzaneto ci vive bene, "Primocanale dite che qui si vive bene..." ci grida un abitante mentre da piazza Rissotto attraversa la trafficata via Pastorino, andando verso la stazione ferroviaria, "qui è come vivere in un paese". Unica nota stonata è il silenzio tombale che regna nella sede della Croce Bianca di Bolzaneto, realtà importante della Valpolcevera, ci sono tanti militi, ma nessuno sa niente dell'accoltellamento, che pure è avvenuto quasi davanti alle loro finestre.

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