Cronaca

Nel corso della prossima udienza, prevista il 5 luglio, potrebbe già arrivare la decisione
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Potrebbe rivelarsi come un caso giuridico unico quello che vede protagonista un giovane genovese, Salvatore Fracchia, 24enne, difeso dagli avvocati genovesi Marulli e Lago, che è stato fermato all'aeroporto di Linate di ritorno da Malta poiché aveva con sé alcune collanine, presumibilmente oggetto di furti, compiuti da lui e da compagni - alcuni anche minorenni - nei giorni precedenti in alcuni locali notturni dell'isola del Mediterraneo. A decidere dell'estradizione sarà il tribunale nella prossima udienza, prevista il 5 luglio.

"Sui fatti si può dire ancora poco perché non abbiamo le carte di Malta e pochissimo di quelle genovesi - commenta a Primocanale l'avvocato Carlo Lago -. La nostra posizione è particolare dal punto di vista giuridico: si tratta di una opposizione a un mandato europeo. Al nostro assistito vengono contestati alcuni reati che avrebbe commesso a Malta e anche reati che avrebbe commesso a Milano allo sbarco da Malta. La situazione è confusa dal punto di vista documentale", e proprio per questo, continua l'avvocato, "Sui giornali abbiamo letto definizioni particolari di questi ragazzi che non capiamo da dove possano essere emerse".

Ma cosa potrebbe accadere nella pratica se l'estradizione avesse corso? Risponde Lago: "Il nostro assistito potrebbe esser consegnato a Malta ed essere giudicato lì per fatti su cui pare essere sotto indagine anche in Italia. A Malta inoltre gli viene contestata anche l'associazione a delinquere, che a Malta è molto diversa dalla nostra ed è più simile al concorso di reato, cioè mettersi insieme per commettere un reato. La Corte italiana ha chiesto alle autorità maltesi anche un chiarimento oltre alle carte. Lo scenario è molto aperto, stiamo cercando di far emergere non solo la verità dei fatti ma anche la verità giuridica perché si rischia di fare confusione sugli istituti di due ordinamenti uno italiano e uno straniero e ne pagherebbe le conseguenze un ragazzo che invece che essere giudicato nel suo Paese sarebbe giudicato a Malta con tutte le difficoltà giuridiche e linguistiche del caso", spiega il legale. 

L'appuntamento in tribunale è per il prossimo 5 luglio quando ci sarà una ricostruzione più precisa dei fatti e "ci potrebbe essere una decisione sulla consegna del nostro assistito alle autorità maltesi", conclude Lago.