GENOVA - Ha violato i sigilli per cercare di rientrare in uno dei 115 beni che era stato confiscato a lui e alla sua famiglia dall'antimafia: per questo è stato denunciato Salvatore Canfarotta, 57 anni, sorpreso dai carabinieri mentre con un trapano cercava di scardinare la serratura di un immobile in via Canzio, a Sampierdarena.
La confisca Canfarotta fu una delle più grandi d'Italia: nel 2010 grazie all'operazione Terra di Nessuno messa in atto dalla Direzione Investigativa Antimafia vennero messi i sigilli su 115 beni, di cui 96 nel centro storico di Genova.
Il tentativo di Canfarotta non è un caso isolato. "Sono anni che in via Canzio persiste un problema di presenza e dominio che si sviluppa su tutta Sampierdarena - dichiara il partecipante dell'Osservatorio dei beni confiscati Andrea Piccardo -, e sono anni che il Municipio cerca di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica perché anche gli immobili di via Canzio vengano presi in considerazione dal Comune e inseriti nel percorso di riutilizzo dei beni, con massima tutela per le associazioni che vi andranno ad operare".
Proprio per questi motivi il Comune di Genova (ai quali vengono intestati i beni che poi vengono risistemati e affidati ad associazioni che lavorano nel sociale, senza scopo di lucro) ha deciso di convocare entro fine mese un tavolo per discutere della situazione. "Ci sono stati diversi episodi simili - spiega l'assessore alla Valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale Francesco Maresca -. Al prossimo tavolo sui beni confiscati vogliamo lavorare con le associazioni a cui sono affidati i beni, i cittadini e i comitati di Sampierdarena per capire come è meglio procedere. Vogliamo trovare la soluzione migliore possibile, che tuteli i concessionari dei beni e tutto il quartiere".
(Foto di: Osservatorio beni
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