Cronaca

Sia per molti minorenni non accompagnati che che evidenziano particolari complessità sociosanitarie e sociali, sia per quelli che delinquono per cui non è possibile con l'arresto
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di R.P.

GENOVA - Si è riunito a palazzo Tursi il Tavolo Interistituzionale Minori stranieri Non Accompagnati, attivato dal Comune di Genova su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali Lorenza Rosso e alla presenza dell’assessore alla Sicurezza Sergio Gambino.

Al tavolo hanno partecipato i rappresentanti della Prefettura di Genova, Questura, Anci Liguria, Regione Liguria, Alisa, i rappresentanti degli enti del Terzo Settore esperti della materia e l’ufficio del garante dell’Infanzia e dell’adolescenza dei minorenni di Regione Liguria.

Il tavolo ha lo scopo di affrontare, con un approccio collaborativo e di sistema, l’accoglienza dei Minori stranieri Non Accompagnati a livello cittadino.

"Alcuni di questi ragazzi manifestano problematiche collegate alla salute mentale o alle dipendenze che i nostri educatori non possono curare. – dichiara l’assessore alle Politiche Sociali Lorenza Rosso - Per questo ci siamo tutti rimboccati le maniche e a breve partirà una delle prime progettualità frutto della collaborazione interistituzionale. A settembre, nell’ambito del progetto “Nuove prospettive il modello Genova tra interazione e Cura” in collaborazione con ASL 3 e ANCI regionale, si attiverà un ambulatorio per lo screening sanitario e sociosanitario dei minori di primo arrivo e per la costruzione di una equipe multidisciplinare sociale e sanitaria integrata. L’obiettivo che ci siamo posti è quello di avviare azioni di prevenzione e cura delle patologie riscontrate, prendendo in carico e curando le situazioni con problematiche collegate alla salute mentale da parte del sistema sanitario e sociosanitario integrato, anche al fine di individuare l’adeguato setting residenziale di accoglienza e di cura".

Le emersioni dei minori continuano a essere costanti sul territorio genovese: il Comune di Genova ha in carico 359 minori e 45 neomaggiorenni, ai quali si aggiungono 40 minori in carico alla prefettura di Genova e per i quali lo stesso Comune viene nominato tutore istituzionale. I dati cambiano giornalmente.

Il Comune di Genova ha attualmente saturato la rete di strutture di accoglienze presenti sul territorio, anche tenendo conto che, in questi giorni, si è concluso il rapporto di accreditamento dei posti presso il setting di San Desiderio: come gli altri grandi comuni d’Italia si stanno attivando collocazioni in strutture per minori fuori dal Comune di Genova.

"L’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati è una sfida complessa che richiede l'uso di tutti gli strumenti a nostra disposizione – spiega l’assessore alla Sicurezza Sergio Gambino - Per prevenire che questi minori diventino parte di un sistema delinquenziale, che purtroppo esiste, è indispensabile attivare misure che disincentivino la rete dell’illegalità attraverso un lavoro a 360 gradi tra tutte le istituzioni amministrative, giuridiche e sanitarie. Non si può ignorare che una percentuale significativa di minori stranieri, sul nostro territorio, molto spesso delinquono approfittando delle pieghe di un sistema troppo permissivo che ritengono di poter aggirare, facendola franca. È necessaria una presa di coscienza collettiva che metta in campo tutte le iniziative per interrompere questo circolo vizioso per evitare che tanti ragazzi cadano nella rete della criminalità con grave danno alle loro vite e alla collettività, in generale".

Il confronto interistituzionale ha permesso di affrontare alcuni aspetti di particolare complessità assistenziale dei ragazzi di nuova emersione, oltre a sottolineare quanto sia già stato fatto e si farà per poter tutelare i minori e creare le condizioni per una reale cura e integrazione. Sono molte le iniziative già avviate, come attività specifiche collegate allo sport e alla cultura che puntano all’integrazione di questi ragazzi.

Di particolare rilievo è il tema relativo alle necessità di cura e assistenza dei giovani: la sinergia tra Comune ed Enti del Terzo settore ha permesso di effettuare delle prese in carico sociali di elevata qualità per i ragazzi. Vi sono tuttavia minori che evidenziano particolari complessità sociosanitarie e sociali per i quali un setting di accoglienza sociale non basta.

Infine, sempre a tutela dei ragazzi, il tavolo ha concordato di lavorare su ulteriori due necessità: la prima è quella di specifiche strutture sociosanitarie a elevata integrazione sanitaria o sanitaria/terapeutica, a cura del sistema sanitario sulla quale sta lavorando Alisa nell’ambito della revisione del manuale di autorizzazione e di accreditamento. La seconda riguarda strutture in grado di accogliere minorenni con comportamenti devianti (per i quali non si possa procedere con l’arresto e il conseguente inserimento in IPM) e minorenni per i quali sia prevista una misura cautelare o di messa alla prova e che siano in grado di esprimere un rapporto educativo più stretto, di questo si parlerà alla prossima Cabina di regia Penale di Regione Liguria.