Cronaca

Tre i civili coinvolti negli scontri, processati e dimessi dal Policlinico: un uomo di anni 32, un altro di anni 24 e uno di 19
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GENOVA - Si conclude con un bilancio di almeno 12 persone fermate dalla polizia di stato, tre arrestati e ben 38 persone ferite tra cui 26 sono forze dell'ordine e 12, invece, tifosi. 

In manette un tifoso blucerchiato di 50 e due marsigliesi più giovani, arrivati in supporto della tifoseria rossoblù. Il primo, difeso dall'avvocato Matteo Carpi, è stato fermato per gli scontri in corso De Stefanis. Quando i carabinieri lo hanno bloccato, secondo l'accusa, avrebbe iniziato a colpirne uno e per questo è accusato di resistenza. I due francesi sono stati arrestati oggi dopo che la polizia ha visto le immagini degli investigatori. I due facevano parte del gruppo di 12 persone fermate ieri sera e portate in questura per essere identificati. Uno dei marsigliesi risultava già sottoposto a Daspo dalla Questura di Ascoli Piceno.

Nove di questi sono stati trasportati all'ospedale Galliera per diverse contusioni e sono stati dimessi poco dopo, il rimanente è invece stato curato al pronto soccorso dell'ospedale San Martino.

Sono 15 gli uomini della Polizia di Stato medicati a seguito degli scontri (12 processati in tarda serata, più i 3 arrivati durante i tafferugli del pomeriggio), a cui si sommano 11 militari dell'Arma dei Carabinieri.

"Tutti i pazienti in questione sono stati dimessi con prognosi variabili" fa sapere il Policlinico. Tre invece i civili coinvolti negli scontri, processati e dimessi: un uomo di anni 32, un altro di anni 24 e uno di 19.

Le violenze sono iniziate, o meglio riprese, sul finire della partita, terminata con la vittoria della Sampdoria ai rigori. Da una prima ricostruzione sembrerebbe infatti che centinaia di tifosi della Sampdoria abbiano lasciato lo stadio prima del fischio finale.

Ad acuire le tensioni, l'esposizione di alcuni striscioni rubati agli Ultras Tito Cucchiaroni, dopo altri "botta e risposta" srotolati sia nella Gradinata Nord sia nella Gradinata Sud. Abbandonato il Ferraris i tifosi si sono prima mossi verso corso De Stefanis: lì sono scoppiati i primi disordini con la polizia che si è frapposta creando una barriera con le camionette proprio per evitare il contatto coi tifosi.

La guerriglia si è poi spostata in via Canevari: lì la polizia ha invitato le persone che stavano lasciando lo stadio a sgomberare la zona il più velocemente possibile. La via è stata bloccata dopo che i tifosi "spingevano" per entrare usando fumogeni e petardi. Nel mentre, un gruppo di circa 50 persone tutte vestite di nero armate di bastoni, mazze e catene è riuscita ad eludere le forze dell'ordine tramite le strette vie adiacenti a via Canevari. Proprio in una di quelle strade la polizia ha individuato almeno sette ragazzi, tutti giovanissimi, con addosso armi bianche di diverso tipo.

Qui è entrato in azione anche l'idrante contro diversi facinorosi, molti giovanissimi, che hanno lanciato diversi oggetti verso i mezzi della polizia

Gli scontri si sono poi spostati tra via Del Piano e via Tortosa con circa 150 sampdoriani, dove ci sono state altre cariche delle forze dell'ordine per contenere i disordini ed evitare che divampino la violenza con i 200 genoani in zona corso De Stefanis e via Bobbio, che hanno rovesciato anche alcuni bidoni per "creare delle barricate" e rallentare l'intervento della polizia, che poi ha caricato i rossoblù in via Montaldo e in via Bobbio. Nelle file dei tifosi, anche una cinquantina di marsigliesi. Sul cielo di Genova, il monitoraggio continuo da parte dell'elicottero.

Diverse le strade sono state chiuse al transito veicolare, per controllare meglio il flusso dei tanti tifosi diretti a casa e farli allontanare dalle zone più pericolose del centro: chiuse Buenos Aires e corso Torino direzione Levante, via Tolemaide, via Invrea. All'una di notte è poi scattata prontamente la chiusura di Largo Giardino in direzione corso Monte Grappa e via Montaldo a causa degli scontri. Il traffico viene fatto defluire lungo la zona di San Fruttuoso per chi è diretto a Levante. 

Vista la situazione, i pullman delle due squadre sono rimasti bloccati all'interno dello Stadio Luigi Ferraris fino oltre l'una di notte.