Cronaca

Da corso Italia a Quinto, passando da Boccadasse con l'ansia delle onde in burrasca fra i circoli di pescatori, focaccia e vino bianco e camionisti-fotografi alla ricerca dello scatto da Pulitzer
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di Michele Varì

 

GENOVA - Quando la furia del mare fa paura, il viaggio in diretta di Primocanale lungo il litorale di Genova nel giorno della mareggiata. Da corso Italia a Quinto, passando da Boccadasse con l'ansia delle onde in burrasca fra i circoli di pescatori, focaccia e vino bianco e camionisti-fotografi alla ricerca dello scatto da Pulitzer.

Si parte dopo le otto del mattino da corso Italia, con vista sugli stabilimenti balneari dove qualche gestore ha passato la notte per essere pronto ad ogni evenienza, anche se le strutture ormai sono quasi tutte smontate.

Le previsioni parlavano di mare in burrasca con onde fino a cinque metri, la realtà è molto più rassicurante, come garantisce Federico Dodero, il presidente dal circolo pescatori Vignocchi di Boccadasse.

Nella splendida cartolina della città qualcuno si gode lo spettacolo sorseggiando un caffè e mangiando un pezzo di focaccia. Troviamo anche Andrea Robbiano, un camionista con la passione della fotografia in cerca dello scatto perfetto.
Da lì si  va a Vernazzola, dove la spiaggia è stata creata da qualche decennio, mare lungo e nessun problema per le barche che sono al loro posto nelle aree dei circoli. Qui annotiamo il sollievo del gestore del bar del circolo, ora non più riservato ai soci, "per noi una bella boccata d'ossigeno" dice la donna da  dietro il bancone ricordando la stagione balneare appena passata.

Il viaggio in diretta prosegue sino a Priaruggia, dentro un altro circolo di pescatori con finestre affacciate sul mare che qui lambisce e erode non solo la spiaggia ma anche i muri della sede, anche qui dal segretario Roberto Migone la richieste agli amministratori della città di difendere il litorale, "senza un intervento strutturale la nostra e tutte le spiagge di Genova non hanno futuro: il mare si mangerà tutto".

L'ultimo litorale è quello di Quinto, ai giardini di viale Giannelli, dove la polizia locale delimita il molo dell'Amicizia di Vialli e Mancini con del nastro adesivo: l'area è vietata perché le onde s'infrangono sul molo e possono rappresentare un'insidia per i tanti cittadini in cerca di video e selfie.