Una frode informatica da 36mila euro ai danni di un istituto religioso di Parma è stata intercettata dai carabinieri di Genova che ha denunciato tre persone e recuperato gran parte del denaro sottratto all'ente religioso: 27mila euro.
Che cos'è lo spoofing
I truffatori erano riusciti ad accedere al conto corrente tramite un attacco chiamato "spoofing": un criminale informatico invia ai dipendenti dell'organizzazione presa di mira alcune e-mail che sembrano provenire da un collega o un fornitore, partner, cliente o altro affiliato. Le e-mail vengono redatte in modo da indurre i dipendenti a pagare fatture fraudolente, effettuare bonifici su conti bancari fasulli o divulgare informazioni sensibili come dati dei clienti, proprietà intellettuali o informazioni finanziarie aziendali.
Finti maresciallo e bancario
I militari hanno denunciato un 40enne pugliese per truffa per aver circuito un genovese di 60 anni convincendolo a effettuare un bonifico di 39mila euro sulla sua carta PostePay. L’uomo, la settimana scorsa, ha denunciato ai carabinieri della stazione di Castelletto di aver ricevuto due telefonate a breve distanza l’una dall’altra.
Carte clonate
La prima telefonata è arrivata da un sedicente maresciallo dei carabinieri e la seconda da un finto operatore antifrode dell’istituto di credito di cui è cliente. Due i tentativi di frode sul suo conto bancario per cui il falso operatore ha convinto la vittima a effettuare il bonifico in home banking, assicurandolo che in questo modo avrebbe aperto un nuovo conto corrente molto più sicuro. L’uomo, prima di effettuare l’operazione e quindi comunicare i propri codici di accesso, ha controllato i numeri chiamanti sul circuito internet che risultavano corrispondere effettivamente a una caserma dei carabinieri e all’istituto bancario, motivo per il quale effettuava il bonifico.
La truffa dello "spoofing"
Per questa frode, il truffatore ha usato un sistema chiamato "spoofing", che è un tipo di attacco informatico che consente la falsificazione dell’identità del numero chiamante facendo comparire al chiamato dei numeri preimpostati. Al termine dell'indagine uno straniero di 45 anni residente in Piemonte è stato denunciato dai carabinieri della stazione di Campomorone per truffa. Le indagini, scaturite da una denuncia sporta in Emilia Romagna, hanno permesso di appurare che il predetto, mediante comunicazioni email, si è finto un appartenete alla Curia di Genova.
Compra un'auto che non c'è
Una terza truffa è stata scoperta dai carabinieri della stazione della Maddalena che hanno denunciato un siciliano 35enne che aveva messo fittiziamente in vendita una vettura su di una piattaforma internet. Incassato il bonifico di circa 4mila euro da 40enne lombardo si è dato alla fuga.
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