L'avviso di garanzia sarà inviato a una decina di soggetti che avrebbero dovuto accorgersi dell'anomalia alla base della gru crollata sulla residenza per anziani La Camandolina spaventando 93 persone non deambulanti e costringendo all'evacuazione della struttura.
In via Chiodo il tempo si è fermato
Sette giorni dopo la tragedia sfiorata via Chiodo, a Castelletto, rimane ancora chiusa in attesa del piano della ditta Filva Costruzioni titolare del cantiere per conto della Sansimone Srl per spostare la base e i giganteschi bracci della gru abbattutasi sulla strada e sulla Rsa. Poteva essere una strage.
Riapertura Rsa forse fra due mesi
Il giorno del crollo, mercoledì scorso, si sperava di riaprire entro sette giorni, ora invece i tempi appaiono molto più lunghi e per il ritorno degli ospiti non autosufficienti nella struttura si parla di due mesi: tutto dipende dalle verifiche strutturali dell'edificio colpito dalla gru alla base e sul tetto, da dove è entrata in una camerata.
La chiusura della strada spacca in due via Chiodo, arteria che unisce le alture di Castelletto e Oregina. Problema per eventuali interventi delle ambulanze, "ma di fatto il tratto isolato è di pochi metri davanti al cantiere", garantisce Andrea Carratù presidente del Municipio Centro Est.
Il piano per riaprire la strada
I tempi per riaprire la strada sono legati al piano di intervento della ditta Vernazza che per conto della ditta del cantiere dovrà arrivare nella stretta via Chiodo con una gru non troppo ingombrante ma abbastanza potente per spostare la struttura crollata: il piano dovrà avere l'avallo del magistrato e degli ispettori dell'Ufficio ispettivo della Asl 3 diretto dall'ingegner Gabriele Mercurio che svolge l'indagine sul crollo colposo, questa è l'ipotesi di reato del pm Longo che coordina le indagini.
La ditta: "Bastano due giorni"
"Una volta arrivato il benestare al piano per rimuovere la gru basteranno due giorni", assicurano dalla ditta Filva costruzioni.
La tristezza degli anziani trasferiti
Fra gli indagati ci saranno gli addetti della stessa ditta che gestivano la gru, ma anche i proprietari che l'hanno noleggiata e chi l'ha costruita. Tutti dovranno spiegare come mai non si è riusciti a prevedere il crollo, che poteva provocare una strage. Un cantiere, quello di via Chiodo, anche se visivamente molto impattante in cui gli ispettori Asl non hanno rilevato nessuna irregolarità, ed infatti i lavori, aldilà delle aree dove è posizionata e caduta la gru, proseguono. Lì, dove c'era l'importante e storico centro di fisioterapia Liberti Poli nato grazie ai lasciti di un benefattore ma In disuso da decenni e poi venduto nel 2008 dalla Regione a privati, nascerà una schiera di eleganti casette, affacciate sul mare ma pure sulla redidenza per anziani. "I nostri vecchietti divisi in tante altre Rsa sono molto spaesati e tristi senza di noi e non vediamo l'ora di riportarli nella Camandolina, la loro casa" dice con grande affetto Lara Pusceddu, direttore sanitario della struttura di via Chiodo.
IL COMMENTO
La tragedia di Calenzano e la paura di Multedo
Genova e AirBnb, sì alle regole ma il turismo non è un mostro