Non ha mai avuto una famiglia, senza papà, una mamma che ha visto per poco, e così a soli cinque anni è finita in un istituto e a quattordici ha iniziato a fare uso di alcol e droghe: prima le canne, poi la cocaina, come alcuni cugini e come suo fratello maggiore, che per lei era un esempio e che ha visto morire, e da allora non si è mai fermata, è andata di corsa a testa bassa senza capire cosa stava facendo sino a quando aveva quasi quarant'anni. Bruciando la sua gioventù, la parte più bella della sua vita.
"Mi sentivo una bambina dimenticata"
Giorgia, che si definisce "una bambina dimenticata", solo ora che di anni ne ha cinquanta riesce a capire che con la cocaina ha buttato via la sua esistenza, e che quel tempo non torna indietro. Accetta di raccontarsi a Miché, anche se solo di spalle, perché vorrebbe fare capire ai ragazzi di non farsi sconfiggere dalle dipendenze.
Per salvarsi è scappata da Genova
Lei, che da ragazza era bellissima, come si intuisce dai tratti del suo viso ancora dolci, ha smesso grazie ai gruppi di auto aiuto che le hanno dato la forza che non aveva mai avuto prima, la forza di scappare a Milano, lontano dal suo mondo malato, l'unico modo per rinascere. Anche lei, come tanti altri protagonisti di Michè, sostiene che i servizi sociali non funzionano, noi aiutano chi è ai margini, "perché solo chi si è drogato può capire un drogato".
"Barattavo il mio corpo per una dose"
Per raccontarsi Giorgia accetta di tornare nei vicoli dove ha toccato il fondo, fra l'angiporto e la stazione Principe, dove più volte ha sperato e pregato di morire. Il suo habitat, la sua giungla quando era in balia della dipendenza, il posto dove sniffava quello che capitava, rubava quello che poteva, dove ha rapinato e dove più volte ha venduto, "barattato" il suo corpo per una dose, lei, facile preda di tanti uomini senza scrupoli, incontrati sulla strada ma anche nelle ville dei vip, professionisti insospettabili che tiravano per reggere i ritmi.
Proprio per colpa dei tanti reati commessi Giorgia più volte è stata fermata da polizia e carabinieri, ha subito perquisizioni, si è vista violare la sua intimità, ed è stata arrestata ed è finita in galera, rinchiusa nel carcere di Pontedecimo, "l'esperienza più brutta, mi sentivo umiliata".
Di notte lo sballo in discoteca con le pasticche
Una vita non vita, la sua, fra vicoli e discoteche, già le discoteche, l'altro luogo dove Giorgia si sentiva a suo agio, una regina che tutti volevano e tutti potevano prendere, un luogo irreale, sospeso, dove, senza accorgersene, ha espiato la sua gioventù, fra pasticche e i tiri di bamba.
Giorgia che ora, senza più dipendenze, però finalmente sta vivendo, "solo adesso mi rendo conto quanto è bello vivere in libertà".
L'intervista a Giorgia di Michè va in onda stasera alle 22.30 su Primocanale, ma è già visibile sui social di Primocanale, su sito, nel banner dedicato a Michè, e su Facebook e Instagram. Domani la replica alle 17.40, dopodomani invece sarà visibile alle 17.30.
Iscriviti al canale di Primocanale su WhatsApp e al canale di Primocanale su Facebook e resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria
IL COMMENTO
Salviamo le insegne da boomer
Piaggio Aero alla turca Baykar, i tanti dubbi e i retroscena