
Rapina a bordo di un treno ai danni di un ragazzo che è stato accerchiato da quattro coetanei e non ha potuto far altro che chiedere aiuto dopo lo strappo della collanina d'oro. Sono intervenuti gli agenti della polfer nella stazione di Genova Brignole. Gli agenti di polizia, insieme a due militari, sono corsi sul binario segnalato e hanno intercettato due dei presunti autori della rapina, mentre gli altri due erano riusciti a far perdere le loro tracce. La tempestività dell’intervento ha consentito di arrestare in flagranza di reato i due ventiduenni egiziani.
Incastrati dalle videocamere
Dalle immagini di videosorveglianza gli agenti hanno riconosciuto i quattro magrebini accerchiare la vittima sin dal suo arrivo al binario dove attendeva l’arrivo del treno. E, una volta che il convoglio è giunto in stazione, due di loro hanno seguito i ragazzo e si sono seduti nella stessa carrozza, mentre un terzo soggetto è rimasto all’esterno de convoglio con atteggiamento guardingo e un quarto soggetto, salito a bordo per ultimo, ha fisicamente strappato dal collo della vittima una collana d’oro ed è immediatamente è scappato. Il giovane prontamente ha reagito, tentando di inseguirlo, ma è stato aggredito dai tre complici affinché l’autore materiale del reato riuscisse a far perdere le proprie tracce.
Considerata la gravità del reato e la pericolosità dei soggetti, noti alla Polizia ferroviaria per analoghi episodi, gli operatori hanno dichiarato i due fermati in stato di arresto per concorso in rapina impropria, a riguardo, il pubblico ministero ne ha disposto l’associazione nel carcere di Marassi. Successivamente, la Squadra di P.G. del Compartimento polfer per la Liguria, attraverso un’articolata attività investigativa finalizzata ad una ricostruzione più completa e dettagliata della dinamica dei fatti, è riuscita a identificare gli altri complici del delitto consumato, in altri due connazionali coetanei dei soggetti precedentemente arrestati.
L'arresto a Milano
Il gip , valutando congruo e definito il quadro probatorio emerso dai gravi indizi di reità raccolti dalla Polizia di Stato, ha emesso nei loro confronti la misura della custodia cautelare in carcere. I giovani sono stati rintracciati da personale del Commissariato di polizia Villa San Giovanni di Milano nel capoluogo meneghino, nell’ambito di un servizio volto alla repressione dell’attività di spaccio di stupefacenti e, quindi, condotti presso la casa circondariale “San Vittore” di Milano a disposizione della competente.
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IL COMMENTO
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