IMPERIA-Può ancora esplodere la bomba lanciata dagli americani durante la seconda guerra mondiale trovata lo scorso mese nel greto del torrente Argentina, tra i Comuni di Taggia e Riva Ligure.
A spiegarlo nel corso della presentazione del piano di emergenza elaborato in questi giorni grazie al coordinamento della Prefettura, è il maggiore Elvio Pascale, del 32esimo Reggimento del Genio Guastatori della Brigata Taurinense, lo stesso reggimento che dal 10 maggio sta lavorando per la realizzazione della struttura di protezione intorno al camion contenente la bomba e già protagonisti di altre operazioni analoghe anche in Liguria. "Le opere di protezione permetteranno di contenere eventuali effetti sulle strutture e sul personale derivanti da un'esplosione accidentale in fase di despolettamento", fanno sapere.
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Intanto continua la preparazione per l'evacuazione che interesserà circa 10 mila persone che domenica 15 maggio dovranno lasciare la loro casa per almeno 12 ore. Saranno oltre 200 le unità delle forze di polizia impiegate nel presidiare la zona rossa per l'eventuale allontanamento dei non autorizzati ma anche nel controllo del territorio, in particolare contro lo sciagallaggio.
Per l'accoglienza degli sfollati, invece, si stanno organizzando scuole e parcheggi ed altre aree dedicate ai positivi covid, come il campo sportivo Marzocchini e l’asilo infantile San Giuseppe insieme alle oltre 300 brandine messe a disposizione dalla protezione civile nelle palestre comunali di Taggia. Un'ordinanza della Prefettura di Imperia sospenderà la circolazione ferroviaria tra le stazioni di Imperia e Ventimiglia sulla linea per evitare che dalle 9 alle 15 la stazione di Taggia venga raggiunta da qualsiasi treno: così anche autobus e pullman.
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Le operazioni inizieranno alle 9 del mattino e vedranno impegnati 25 militari: dopo aver messo in sicurezza l'ordigno la bomba verrà poi trasportata alla cava di frazione Bevera a Ventimiglia dove sarà distrutta. Sul perché non sia esplosa ci sono diverse opzioni, forse un impatto al suolo con un'angolazione sbagliata o un difetto di fabbrica.
IL COMMENTO
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