Cronaca

Forse una follia, nessuna rivendicazione ma sul posto c'era il verbale di una perquisizione della polizia in casa di un magrebino
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di Michele Varì

GENOVA -Nei mesi scorsi tre raid vandalici di estremisti anarchici che accusavano Giorgio Parodi di essere un aviatore colonialista e fascista, ora un blitz che appare una follia: alla testa della statua dell'aviatore genovese fondatore della Guzzi un cappio collo. Un gesto grave, forse senza senso. Stavolta la politica potrebbe non avere nulla a che fare con il gesto, perchè sulla statua è stato lasciato, a mo' di rivendicazione, un verbale della perquisizione svolta dalla polizia in casa di un marocchino.

Sul blitz, avvenuto l'altro pomeriggio, sono state avviate delle indagini da parte della polizia: il primo sopralluogo è stato svolto dagli agenti delle volanti, poi gli accertamenti sono stati proseguiti dagli investigatori della Digos.


Si parte dal fatto che un testimone prima di scoprire il cappio sulla statua ha visto un giovane, forse nordafricano, allontanarsi dalla zona. Si ipotizza possa essere la stessa persona che ha subito la perquisizione di cui si parla nel verbale lasciato sulla statua.
In passato per ben tre volte il monumento era stato imbrattato con escrementi e pittura da pseudo anarchici che accusano Parodi di indossare una divisa da aviatore a loro dire "simbolo della guerra colonialista dell'Italia fascista".



Contro questa tesi si batte la nipote di Parodi, Elena Bagnasco, che, documenti alla mano, garantisce che il nonno sosteneva la lotta dei partigiani per la Liberazione e che per questo era stato ringraziato, "abbiamo carte e documenti che dimostrano come il partito comunista di Lecco e i partigiani sono stati riconoscenti con mio nonno per il suo operato. Non solo: l'uniforme indossata da mio nonno è della Regia Aeronautica, identica a quella ancora in uso sino agli anni ‘90, con stellette sul bavero e aquila sul petto. Non si tratta di una “divisa fascista”, come è stato affermato ma di una divisa delle Forze Armate. Se fosse stata una divisa fascista avrebbe avuto, appunto, i fasci littori al posto delle stellette. Non ci risulta che indossare una riforme delle Forze Armate sia o sia mai stato riprovevole" aveva rimarcato la nipote di Parodi.

Per celebrare i cento anni della Guzzi nei giorni scorsi a Genova si è celebrato il Giorgio Parodi days, tre giorni dedicati alla mitica Moto Guzzi e del suo storico fondatore, con tanto di esibizione delle Frecce Tricolori, vanto dell'aeronautica.

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