GENOVA - Tutti in piedi con gli occhi lucidi, la bandiera blu e gialla sventola dal palco ma anche dalla platea e tra gli applausi durante l'inno nazionale si sente forte e chiaro qualche "Slava Ukraïni!". Il racconto della terza serata del Nervi Music Ballet Festival parte dalla fine, da questa bella immagine di fratellanza tra popoli e di riconoscenza per uno spettacolo che, oltre al grande valore artistico, ha portato sul palco all'interno dei parchi un messaggio simbolico. Il balletto "Giselle", infatti, ha visto in scena i corpi di ballo ucraini di Kiev, Odessa, Kharkiv e Lviv, unitisi allo scoppiare della guerra, per proseguire a ballare nei principali teatri europei e ribadire la forza del popolo colpito duramente dalla guerra russa.
Una serata ricca di emozioni, specialmente per gli artisti che hanno lasciato nel loro paese affetti cari e che sono in tournée anche per loro. Natalia Iordanov, direttrice artistica della compagnia e presidente dell'Ucranian Classical Ballet, ha raccontato a Primocanale come "questo progetto è nato proprio per sostenere l'arte, la cultura e la nostra tradizione: siamo molto felici e onorati di essere ospiti di questo Festival che colleziona étoile da tutto il mondo. Per noi non è facile"
"Mia cugina è un militare, non ci sentiamo tanto perché non può, ma le notizie che arrivano a volte sono terribili o sono troppo poche. Siamo qui anche per loro"
Entusiasmo, passione e determinazione, anche se un po' nostalgia di casa. Si legge questo negli occhi di Karyna Shatkovskaya, protagonista di grande talento e grazia che è stata un'impeccabile Giselle. "Essere qui oggi è bellissimo, siamo molto contenti, ma credo che una volta finita la guerra si potrà tornare alla normalità. La danza è un modo per evadere da tutto quello che sta accadendo".
"Oggi siamo tutti insieme, ma sogniamo di poter tornare presto ai nostri teatri"
Sentimento condiviso anche dall'alias di Albrecht, Denis Pachenko, che proviene da Karkiv. Ma venendo alla danza, lo spettacolo ha conquistato il cuore di tutti i 700 spettatori presenti in platea. "Giselle", nella coreografia di Jules Perrot, Jean Coralli e Marius Petipa, è un eterno capolavoro del balletto, anche grazie alla trama particolarmente avvincente. Dall'innamoramento tra i due protagonisti all'incursione nella coppia di Hilarion, che smaschera la vera identità di Albrecht, principe di Slesia già promesso ad un'altra, il primo tempo è tutto un tripudio di colori e costumi scintillanti, facezie, pas de deux dolci e virtuosistici, fino alla tragica morte in scena di Giselle, una volta scoperto il tradimento, che si spegne dopo una vorticosa e frenetica danza di follia. Il secondo tempo si fa quasi 'dark': scende la notte anche a Nervi, con il sottofondo dei fuochi d'artificio di Rapallo in lontananza che rendono il racconto ancor più drammatico. Giselle è diventata una Villi, una creatura sovrannaturale che si unisce alle altre donne defunte per una delusione d'amore. Per questo, ogni uomo che interrompa le loro danze, viene costretto a ballare fino allo sfinimento: questa sorte la subirà il guardiacaccia Hilarion, da sempre innamorato di Giselle. Abiti bianchi e luci blu, l'atmosfera è perfetta dato che il racconto è ambientato nel bosco. Un po' meno l'umidità, che riporta il pubblico per una manciata di minuti alla realtà, dato che il palco bagnato era troppo scivoloso per i ballerini e ha richiesto uno stop a metà del secondo atto. Ma l'amore di Giselle per Albrecht trionfa, dopo che per una lunga notte, l'ultima insieme, lei lo protegge dall'ira delle altre Villi, salvandogli la vita e trovando per sempre la pace.
Uno spettacolo meraviglioso che ha lasciato in tutti i presenti qualcosa in più. Tra loro anche l'assessore alla cultura di Regione Liguria Ilaria Cavo, ma anche padre Vitaly e tantissimi ucraini che hanno salutato calorosamente i propri connazionali. Soddisfatto il sovrintendente del Teatro Carlo Felice Claudio Orazi per aver organizzato questa serata: "un modo per esprimere la nostra vicinanza ad un popolo forte come quello ucraino. Ma anche una possibilità, quella di raccogliere fondi per i rifugiati in Liguria".
Il cartellone è fitto di appuntamenti. L'8 di luglio la grande compagnia di Antonio Gades in esclusiva per l'Italia riproporrà uno dei capolavori assoluti del loro repertorio, 'Carmen', il 14 per la prima volta in Italia, in esclusiva a Nervi, ci sarà uno spettacolo con musiche afro cubane e pieno di colori, 'Cuba Vibra!'. Il 19 luglio presente una grande compagnia internazionale, il balletto di Losanna fondato da Maurice Béjart con un capolavoro assoluto, il loro 'Bolero'. Torna la grande Eleonora Abbagnato il 23 di luglio che sarà protagonista di uno spettacolo dedicato a Giulietta, mentre il 27 Roberto Bolle porterà il suo spettacolo.
Ma poi anche la musica: il 15 di luglio, ospite l'orchestra dei pomeriggi musicali di Milano, che proporrà una rivisitazione delle quattro stagioni di Vivaldi, fatta da un grande compositore contemporaneo come Max Richter. Il 20 luglio Claudio Marino Moretti dirigerà il coro del Teatro Carlo Felice con "Stabat Mater". Chiudono la sinfonica due grandi genovesi il 29 luglio con protagonisti il direttore d'orchestra Fabio Luisi e al pianoforte Massimiliano Damerini.
Presenti anche tra gli eventi ospiti Ermal Meta mercoledì 6 luglio e giovedì 21 luglio il concerto omaggio a Mogol. Il 10 di luglio fa capolino il teatro con 'I maneggi per maritare una figlia', coproduzione tra Teatro Nazionale di Genova e Teatro Sociale di Camogli che tra i protagonisti vedrà Tullio Solenghi, mentre il 16 luglio protagonisti i temi della sostenibilità con Agenda Concert 2030.