Cultura e spettacolo

Il tema scelto è stato quello della scoperta dei quasicristalli in natura e della loro applicazione 'quotidiana' nella realtà
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di Silvia Isola

GENOVA - Per Natale l'Università di Genova ha regalato alla città una Christmas Lecture, un momento di approfondimento scientifico che si spera possa essere il primo di una lunga serie per gli anni a venire. Quella che per l'Inghilterra e altri atenei è ormai una lunga tradizione, per il pubblico presente nell'aula Magna di via Balbi 5 è stata la prima edizione. "Sono state fondate queste lezioni da Michael Faraday con l'idea di introdurre le scoperte scientifiche al grande pubblico" spiega Emanuele Magi, appena rieletto preside della Scuola di scienze matematiche, fisiche e naturali. La narrazione attorno a una candela accesa consentì a Faraday di avvicinare i giovani alla fisica e alla chimica, oggi i temi affrontati dagli oratori che si alternano nelle diverse edizioni narrano di grandi esplorazioni scientifiche, di esperimenti passati, presenti e futuri, di importanti scoperte, di tecnologie avanzate, di futuri scenari. E dal 1825 ad oggi è continuata questa attività che avvicina grandi e piccini alle scoperte scientifiche. 

Il tema scelto è stato quello della scoperta dei quasicristalli in natura e della loro applicazione 'quotidiana' nella realtà. L'ospite prescelto per trattare questo argomento è stato Luca Bindi, professore ordinario di Mineralogia all'Università di Firenze. "Sono una via di mezzo tra il materiale cristallino che tutti conosciamo e il materiale amorfo quindi il vetro, come spiega il nome stesso. Sono più conosciuti di quanto si pensi, non ho un sacco di applicazioni pratiche nella vita quotidiana nonostante sia un termine poco conosciuto. Infatti sono quasi cristalli le pellicole antiaderenti nelle pentole che servono per cuocere le patate fritte oppure applicazioni più sofisticate come pellicole che diminuiscono la visibilità ai radar di oggetti militari"

In un momento in cui una piccola parte della popolazione c'è sfiducia nei confronti della scienza, acquista maggior valore fare divulgazione. "Difficile in effetti parlare di scienza e non spaventare chi asolta o dare l'impressione di voler convincere qualcuno. Dimostrando le teorie con un linguaggio semplice ma rigoroso, con quelli che sono i fatti i dati ottenuti attraverso il nostro lavoro di scienziati, piano piano spero che la minoranza diventi sempre più piccola". 

 

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