“Per Genova, parlando di cultura, è stato l'anno migliore di sempre in termini di manifestazioni, di internazionalizzazione e di persone che hanno partecipato agli eventi”: è quanto ha svelato oggi il sindaco Marco Bucci nel discorso relativo all'approvazione del bilancio di previsione 2023-2025 non riferendosi però in maniera romanticamente retrò a quello che tutti ricordiamo come l'anno-top, il 2004, ma proprio al 2022 che sta per concludersi.
In effetti, il ricordo del passato talvolta cresce così tanto nel tempo da alimentare il rimpianto per qualcosa che si considera straordinario e destinato in qualche modo a non potersi più ripetere. Così, se la memoria va a quando Genova fu 'Capitale europea della cultura' si pensa alla mostra 'L'età di Rubens' a Palazzo Ducale, a quella sui transatlantici del Galata, magari ad 'Arte e architettura' curata da Germano Celant e ai tantissimi altri appuntamenti - dalla musica al teatro e dalla danza alla letteratura – che riempirono trecentosessantacinque giorni intensissimi ponendo la città in primo piano nel panorama internazionale. Un successo che venne considerato clamoroso, accompagnato da un consistente ritorno turistico. Come scrisse allora la prestigiosa rivista 'Time' fu un anno che mise Genova 'on the map', la fece cioè conoscere in tutto il mondo.
Ebbene, negli ultimi dodici mesi si è fatto addirittura meglio. E dunque, d'ora in avanti, nel cassetto dei ricordi che contano per la nostra città dovremo mettere inevitabilmente anche la mostra su Escher, magari quella su Hugo Pratt e Corto Maltese, su Rubens che è tornato con le sue meraviglie in una sorta – a posteriori – di ideale passaggio di testimone col 2004 ma anche 'Genova sessanta' a Palazzo Reale sponsorizzata da Primocanale, gli spettacoli portati in scena al Carlo Felice, al Teatro nazionale o nelle altre sale cittadine più una capillare attività delle tante altre strutture che in questo settore Genova può offrire. Perché un risultato del genere si ottiene soltanto con un concreto lavoro di squadra.
“Senza dubbio l'anno migliore – ha sottolineato Bucci -, senza contare che per la prima volta nella storia di questa città abbiamo un piano triennale della cultura organizzato attraverso un tavolo che vede uniti tutti coloro che lavorano in questo settore, dal Ducale ai musei a tutto il resto: un grande passo avanti. Poi ovviamente c'è il turismo. Turismo e cultura sono due cose diverse che viaggiano su binari paralleli ma come diceva Moro che aveva coniato il termine 'convergenze parallele', due binari che alla fine stanno sempre vicini, perché c'è sempre un effetto sinergico dell'uno sull'altro e devono andare avanti insieme. Ed è esattamente quello a cui noi stiamo lavorando”
IL COMMENTO
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