Cultura e spettacolo

Il maestro albisolese Eliseo Salino realizzò circa 300 statuine per popolare la grotta del presepe del Santuario del Gesù Bambino
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di Linda Miante

C'è un po' di Savona anche in provincia di Genova. O meglio, c'è l'inconfondibile impronta dell'arte albisolese nel presepe del Santuario di Gesù Bambino di Praga, ad Arenzano. La mano è quella del maestro ceramista Eliseo Salino, che completò la grotta della Natività tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio degli anni Settanta. 

Le prime statuine in ceramica vennero posizionate insieme a Giovanni Poggi, storico socio di Salino, su diretta commissione dei frati Carmelitani Scalzi. In poco tempo il presepe diventò una delle tappe imperdibili del pellegrinaggio. Oltre ai circa 300 personaggi, i due artisti si occuparono anche dell'ambientazione in un gioco di specchi, policromie, luci e piani prospettici, tre per l'esattezza, che narrano l'evolversi della storia sino ai giorni nostri. 

Un inno all'arte presepiale ligure che dal Maragliano - "padre" della tradizione genovese - arriva fino a Salino, interprete laico, ma accorto, della cristianità. Salino accostò alle figure dell'Antico e del Nuovo Testamento anche personaggi a lui contemporanei che raccontano la Liguria di Ponente del secondo dopoguerra: il “Culin”, il “Gerba”, “Bacchi u friscieu”, “Cattainin”, “u Funsu”, lo stesso Poggi e una serie di simboli ricorrenti come gli zampognari e le massaie. 

"I ceramisti sono stati capaci di coniugare gli aspetti più religiosi a quelli popolari, che poi sono gli stessi che nel 1967 conquistarono alcuni frati in visita, quasi per caso, alla bottega San Giorgio di Albisola dove erano esposte le statuine. Questo aspetto avvicina i fedeli alla storia biblica, lasciando un messaggio di pace e bellezza. Troviamo per esempio una rappresentazione del Peccato originale dal forte impatto visivo, per proseguire con le dolci immagini dell'Annunciazione, dell'incontro tra Maria ed Elisabetta, e dell'Annuncio degli angeli ai pastori", spiega padre Davide Sollami. 

Il presepe del Santuario di Gesù Bambino è visitabile tutto l'anno ed è composto anche da una sala chiamata "Presepi da tutto il mondo" ideata da don Pino Pellegrino per raccogliere le oltre 100 rappresentazioni della Natività da ogni continente. Qui trovano dimora, tra le altre, scene provenienti dall'Africa, dalla Cina, dal Nepal e dagli Stati Uniti d'America.