GENOVA - La prima de "Il Pipistrello" nel segno di uno sciopero: le lavoratrici e i lavoratori altamente qualificati che truccano, acconciano e vestono artisti internazionali hanno deciso di scioperare e astenersi durante la rappresentazione in programma alle ore 17. La proclamazione arriva dal sindacato della Cgil che ha espresso il 28 dicembre le motivazioni: "Da troppo tempo abbiamo chiesto di affrontare il tema lavoratori serali che da troppo tempo lavorano in maniera precaria e non abbiamo avuto risposte, l'accordo che regola il loro lavoro è stato stipulato nel 2005 ma è scaduto nel 2007", spiega a Primocanale il segretario generale di Slc Cgil Genova Fabio Allegretti. "Manca ancora il nuovo vicepresidente dopo le dimissioni di Roberto Pani, non sempre in linea con il sovrintendente Claudio Orazi, che ha comunque scelto di lasciare l'incarico senza alcuna dichiarazione polemica, in punta di piedi. Ieri in un comunicato la sovrintendenza del Teatro ha informato che il Consiglio d'indirizzo della Fondazione ha approvato il bilancio che tuttavia era stato bocciato dal Collegio dei revisori: due su tre componenti avevano votato contro. Varie le ragioni della bocciatura: l'eccessivo ritardo nelle tempistiche di pagamento dei fornitori e dei dipendenti, la sensibile differenza fra gli incassi effettivi e quelli in precedenza stimati, la politica di svendita dei biglietti, spesso con donazioni gratuite anche in occasione di spettacoli di "punta" come la prima stagionale". A questo si aggiunge il parere della Corte dei conti.
"Fa pensare che il parere della Corte dei Conti espresso attraverso il Collegio dei revisori abbia bocciato il bilancio del teatro"
A ribattere è lo stesso sovrintendente Claudio Orazi che proprio attraverso Primocanale ha spiegato la posizione. In particolare sul tema dei biglietti gratuiti ai giovani, la sovrintendenza ricorda che
"si tratta di un accordo coperto da una partnership importante come quella di Iren che porta a teatro centinaia di giovani e che lo stesso Comune di Genova ha richiesto di adottare nell'ottica di avvicinare sempre più ragazzi al pubblico abituale". Viene poi ribadito che nel 2022 ci sono state 40 stabilizzazioni (fra tecnici, coro e orchestra) "che hanno costituito il necessario presupposto per dare corso ad una nuova dotazione organica, senza pendenze e rivendicazioni in atto". Fra gli altri punti, nel comunicato si nega un aumento delle consulenze esterne rispetto al passato e la diminuzione di incassi e presenze sono imputati alla crisi pandemica che ha coinvolto tutti i teatri: "Le presenze del 2022 sono state pari a 90.351, portando il Teatro in linea con la situazione prepandemica". "In conclusione - dichiara la sovrintendenza - ed alla luce di quanto sin qui esposto e precisato, la Direzione del teatro ritiene che non ricorrano i presupposti per la proclamazione di uno sciopero, che lede inutilmente l'immagine e gli interessi generali della Fondazione.
"Lo spettacolo programmato per il 31 dicembre 2022 andrà regolarmente in scena"
Ma è possibile che l'agitazione continui anche in vista delle prossime rappresentazioni. Lo sciopero odierno, intanto, si farà, e potrebbe causare qualche disagio nell'allestimento dello spettacolo, tra cambi scena e trucco per i cantanti.
IL COMMENTO
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