Cultura e spettacolo

L'opera, in scena fino all'8 aprile, ha convinto il pubblico: il titolo è poco rappresentato, ma il cast, le scene e i costumi hanno riportato la platea in una splendida Venezia rinascimentale con le musiche del genio di Busseto
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di Silvia Isola

GENOVA - Un cast d'eccezione, costumi accurati e preziosi, scenografie che disegnano la Venezia del primo Rinascimento e veri e propri 'quadri' capaci di sorprendere il pubblico: sono questi gli elementi che fanno della prima de "I due Foscari" al Teatro Carlo Felice un evento pienamente riuscito. Il pubblico in sala ha apprezzato la bellezza di un'opera che non veniva rappresentata a Genova dalla fine dell'Ottocento, nelle scene di Alvis Hernanis acquistate dal Teatro Alla Scala di Milano. Spiccano i protagonisti, il grande tenore Fabio Sartori triestino, che a Jacopo lo accomuna il veneto in primis, e Angela Meade che torna a cavalcare le scene del Teatro Carlo Felice nel ruolo della moglie Lucrezia Contarini. 

La prima de "I due Foscari" al Carlo Felice, il tenore: "Opera attenta alla psicologia dei personaggi" - L'INTERVISTA

Da una parte c'è Francesco Foscari, il doge di Venezia, dall'altra il figlio Jacopo Foscari. A dividerli la legge: Jacopo è accusato ingiustamente di un doppio omicidio, ma non può dimostrare la sua innocenza. E il padre non può fare nulla per impedire la sua sorte. Ad accusarlo è Jacopo Loredano, consigliere del Consiglio dei Dieci e acerrimo nemico dei Foscari, che chiede il suo esilio per aver ucciso due suoi familiari. Un senso di impotenza travolge i protagonisti, anche la moglie Lucrezia Contarini, interpretata da Angela Meade, resta in crescente disperazione. E c'è grande attenzione per l'espressività e i sentimenti dei personaggi, che ben si sposano con le note dell'immortale genio di Busseto, ricche di sensibilità. 

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Al Teatro Carlo Felice "I due Foscari", l'opera di Verdi che a Genova mancava da fine Ottocento - LA PRESENTAZIONE

Reazioni entusiaste in platea, tanto che sono diversi i commenti e i messaggi da parte degli spettatori. Come Daniela che scrive: "È stata una serata stupenda, non conoscendo l'opera ne sono rimasta entusiasta! Scenografia, costumi, coreografie, artisti, mi è piaciuto praticamente tutto". Lunghi applausi, calorosi e sentiti

"Quest'opera manca da Genova dalla fine dell'Ottocento ed è un omaggio che rendiamo al grande Giuseppe Verdi", ricorda il sovrintendente del Teatro Carlo Felice Claudio Orazi. Il libretto è tratto dall'omonima opera di Lord Byron ed è stato scritto dal braccio destro di Verdi, Francesco Maria Piave.

"Ed è protagonista il conflitto tra il dovere ed il sentimento: come sempre l'opera lirica si occupa dei grandi drammi umani e dei grandi conflitti, in un'ambientazione meravigliosa"

Ad illustrare la particolarità di quest'opera è anche il maestro Renato Palumbo che invita "soprattutto i giovani a venire a teatro perché è un'opera accattivante che può essere un buon biglietto da visita per cominciare a frequentare più spesso il teatro. Tutte le opere di Verdi sono come una scuola di vita: lasciano sempre qualcosa di importante, di bello, di istruttivo. La gente esce dal teatro con un ricordo e con delle emozioni molto forti che poi si sviluppano in seguito". 

"La lezione più importante di quest'opera è apprezzare la vita, con le sue regole, con l'onestà, con la fedeltà, con l'amore verso gli altri e la fratellanza nei momenti di difficoltà. Non dimentichiamoci che quando Verdi scrive "I due Foscari", l'Italia è in subbuglio nelle rivoluzioni che hanno portato appunto all'Unità d'Italia"

L'opera resta in scena sabato 1 e domenica 2 aprile alle 15 e il prossimo weekend, da giovedì 6 e venerdì 7 alle 20 a sabato 8 alle 15.

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