Cultura e spettacolo

Dagli splendidi palazzi genovesi alle sedi di alcune aziende, fino al circuito delle botteghe storiche: un bel dialogo tra passato e presente, capace di creare cortocircuiti di grande effetto
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di Silvia Isola

GENOVA - C'è tempo fino al 22 luglio per poter visitare le opere esposte in occasione della Biennale di Genova: 200 artisti provenienti da 20 nazioni diverse in 70 location sparse in tutta la città. Questi i numeri dell'evento realizzati col patrocinio e il contributo di Città Metropolitana di Genova e con il patrocinio di Regione Liguria, Comune e Camera di Commercio di Genova, Ambasciatori di Genova nel mondo.

Il percorso che mira a sviluppare l'interesse per l'arte contemporanea si snoda dai Palazzi del Centro Storico, come SATURA Palazzo Stella, Palazzo Doria Spinola, Palazzo Tobia Pallavicino, Museo Diocesano, Galata Museo del Mare, Museo Biblioteca dell’Attore, Cisterne di Santa Maria di Castello, Palazzo Doria De Ferrari Galliera, Palazzo Pantaleo Spinola alle sedi di alcune aziende come Gruppo GE, Allianz Bank Financial Advisors, Deloitte, ma anche lungo il Circuito delle Botteghe Storiche, Lifeforms Art Studio.

Un bel dialogo tra passato e presente, capace di creare cortocircuiti di grande effetto: tra questi spicca anche il binomio tra opere d'arte e auto, come si può apprezzare in Lungobisagno Dalmazia dove negli spazi di Gruppo Ge si possono apprezzare le opere contemporanee abbinate al prodotto più contemporaneo che esista, l'auto. 

"L’idea, nata dieci anni fa, è stata quella di creare un circuito diffuso sul territorio, portando l’arte contemporanea a contaminare la città e trasformare Genova nel teatro di uno degli eventi nazionali più completi sullo stato dell'arte contemporanea, capace di inserirsi in un più vasto contesto europeo. A dimostrazione dell'interesse crescente, edizione dopo edizione, si è allargata la rete di collaborazioni e di partecipanti", spiega Mario Napoli.

"Le istituzioni hanno sostenuto la manifestazione per la sua idea progettuale, che sottolinea il tentativo della città di porsi come centro di sperimentazione, ma anche per la capillarità di un evento che contribuisce a rendere Genova viva e attrattiva"

La scommessa degli organizzatori era quella di far diventare la Biennale uno degli appuntamenti principali per l’arte contemporanea a Genova, una vetrina d’eccellenza in grado di interessare un pubblico sempre più ampio e di animare la città con un ricco programma di eventi, non solo espositivi. "La Biennale – spiega Flavia Motolese co-curatrice dell'evento – si è sempre posta come impegno, oltre quello di valorizzare le ricerche del contemporaneo o scoprire nuovi talenti, avere una progettualità responsabile che guarda in avanti. Le centinaia di adesioni sono la dimostrazione del fascino e delle potenzialità di Genova, oltre che della scelta vincente di aver creato una struttura inclusiva che premia la qualità". La manifestazione rispetto ad altre ha un taglio internazionale e registra molte presenze dall’estero.

"Credo che attiri gli artisti perché è un marchio riconosciuto, mentre per i genovesi è un’occasione di avvicinarsi all’arte contemporanea", afferma il curatore Andrea Rossetti. "Quest’anno la Biennale di Genova vanta la presenza di alcuni ospiti d’onore internazionali: Giuseppe Amadio, Angiola Churchill, Vinicio Momoli e Nando Stevoli, solo per citarne alcuni. Angiola Churchill, professore emerito dell'Università di New York, ha esposto nei luoghi più prestigiosi del mondo dal Museo di Palazzo Fortuny di Venezia al Neuberger Museum of Art di New York. I vincitori delle tre sezioni principali – pittura, fotografia e scultura – che sono rispettivamente Fabio de Santis, Yuchen Wang e Véronique Massenet, testimoniano l’approccio aperto delle scelte compiute dalla Giuria. Sono stati istituiti, inoltre, numerosi Premi Speciali per mettere in rilievo identità e sperimentazioni delle differenti ricerche espressive".

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