GENOVA - La chiamano anche notte dei desideri: a San Lorenzo la tradizione vuole tutti con gli occhi all'insù per avvistare le stelle cadenti. Ma il 10 agosto è il giorno del santo che dà il nome alla Cattedrale di Genova, in quest'estate meta dei tanti turisti, dal Nord Italia ma anche dall'estero, specialmente americani e francesi. E già dalla facciata viene raccontata la storia del santo. Il martirio è stato scolpito nella lunetta del portale centrale della cattedrale. Il santo è qui rappresentato, steso sulla graticola in una delle sue prime rappresentazioni, completamente nudo, con un corpo muscoloso la cui graticola è animata da un fuoco sempre vivo, quello dei suoi carnefici. Al di sopra, Dio Padre è pronto ad accogliere una sua munificenza", racconta la storica dell'arte Ilaria Brigati a Primocanale, che guida i visitatori tra i tesori custoditi all'interno del duomo e dei musei Diocesano e del Tesoro.
La storia del santo continua nella volta del presbiterio, con gli affreschi di Lazzaro Tavarone realizzati tra il 1622 e il 1624. All'interno del Museo del Tesoro, si ritrova il martirio del santo sul paliotto del Corpus Domini, mentre al Diocesano, oltre agli affreschi che ricordano le principali vicende dei canonici del santo, è conservata una statua in marmo bianco con la palma della gloria e la graticola, strumento del suo martirio. Ma cosa c'entrano le stelle?
"Secondo la tradizione, queste stelle erano proprio le lacrime del santo, le lacrime dell'agonia del suo martirio che, giunte fino al cielo, portarono alla buca della volta celeste e così nacquero le stelle cadenti: ovviamente è un racconto leggendario, ma simboleggia il rapporto tra fede e natura"
Appuntamento venerdì 11 agosto, alle ore 16:30, per le visite guidate 'speciali' in occasione di questa ricorrenza. Ma poi fino al 2 ottobre, l'appuntamento è anche con la mostra all'interno del Diocesano dal titolo "E tacquero le onde del mare", dedicata agli ex voto dei marinai liguri e non solo, nata con l'arrivo di The Ocean Race e inserita nella 'rotta dei capolavori' a Genova.
IL COMMENTO
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