Cultura e spettacolo

Ospite alla Notte dei Talenti ai Magazzini del Cotone, su Primocanale si è raccontato ai fan
2 minuti e 6 secondi di lettura
di Silvia Isola

Chi meglio di Diego Germini, in arte Izi, può sapere cosa significhi superare gli ostacoli per raggiungere i propri sogni. Il giovane rapper nato a Savigliano, in provincia di Cuneo, e poi cresciuto a Cogoleto, a 17 anni ha abbandonato la scuola ed è fuggito da casa, iniziando a vivere un periodo di vagabondaggio durante il quale ha dovuto affrontare anche un coma diabetico. Poi è arrivata la musica e l'incontro con Wild Bandana. Da lì Diego diventa Izi, nome assonante all'inglese 'easy'. Ma per lui niente è stato easy e lo ha raccontato ai giovani in platea e sintonizzati su Primocanale da casa, in occasione della Notte dei Talenti.

"Dai vicoli di Genova, dalle salette di incisione, dalla condivisione, ma anche dall'essere nulla. Così è partita la mia carriera, io e i ragazzi della Wild Bandana eravamo nulla. Abbiamo avuto tanti problemi, di certo, siamo stati bloccati tante volte come portatori di bad vibes. Ma con la comunicazione e con la parola, credo che siamo riusciti a far vedere che cosa sia Genova. Genova è tante cose. Dietro al genovese sgresu ci sono dei diamanti enormi come diceva De André", parole semplici che però vanno dritte al punto, tra gli applausi in sala. "Genova mi ha fatto capire come non avere nulla e la condivisione possano trasformarsi in qualcosa di positivo". 

Tra i testimonial del Salone Orientamenti di quest'anno, anche perché la sua storia di certo è un esempio di 'react', del saper reagire, Izi ha stregato i fan che in sala lo hanno immortalato in centinaia di stories, prima di chiedergli una foto o un autografo. 

"Sembreranno parole buttate lì, ma il mio messaggio è: siate davvero voi stessi, cercate di emergere in un mondo di finzioni. Ciò che si vede su Instagram è falso, ve lo dico io, anche per il mondo della musica. L'importante è rimanere coi piedi per terra, questo sempre, non soltanto durante l'adolescenza. Anche perché tutti quanti rimaniamo in fondo sempre un po' bambini. Tira fuori cosa hai dentro, anche io mi sono perso in mezzo ai giudizi dell'ambiente, della famiglia e della società che mi hanno influenzato. Qualsiasi cosa andrete a fare nella vita dovrà essere fatta con passione, cercate di far valere le vostre idee coi piedi per terra, perché con la violenza non si va da nessuna parte. Con la determinazione e l'autorevolezza secondo me potete spiegare il vostro punto di vista". E in un mondo lavorativo così complesso, dove essere giovani per molti è uguale ad essere inesperti, è forse il consiglio giusto da dare a tutti coloro che vogliono realizzare i propri sogni. 

ARTICOLI CORRELATI

Giovedì 18 Novembre 2021

La movida, cosa si meritano i giovani e 'orientamenti' per adulti

Ascoltando le interviste ai ragazzi di ‘Orientamenti’ a caccia di idee e stimoli per il loro futuro, appare sempre più netta la differenza con le generazioni del passato: sono evidenti la voglia di uscire dai confini, il desiderio di scegliere, provare esperienze, la consapevolezza che non ci sarà u
Mercoledì 17 Novembre 2021

Orientamenti 2021 React, l'entusiasmo dei giovani a caccia di futuro

In molti a visitare gli stand di scuole superiori e Ateneo
Martedì 16 Novembre 2021

Università, a Orientamenti il ministro Messa: "Green Pass sta funzionando, per ora bene così"

Nei prossimi anni gli atenei italiani dovranno cambiare la propria offerta formativa per renderla più adatta alle esigenze del mercato del lavoro
Martedì 16 Novembre 2021

Inaugurato il Salone Orientamenti, il ministro Bianchi: "Proprio da Genova parte la nostra riforma"

Il ministro dell'istruzione ai ragazzi ha ricordato che: "Come Colombo, mentre cerchiamo il nostro oriente da una strada nuova, possiamo imbatterci nell'occidente e in un mondo inesplorato"

DALL'ARCHIVIO DI PRIMOCANALE