GENOVA - Come la Scala di Milano e il Teatro Regio di Torino, anche il Teatro Carlo Felice è stato inserito nella proposta di legge presentata alla Commissione Cultura della Camera da Fratelli d'Italia per diventare "monumento nazionale". Un percorso di legge la cui approvazione è stata rinviata ma che consentirebbe al teatro di ottenere maggiori finanziamenti, visibilità e promozione. Così al Teatro Carlo Felice viene riconosciuto il suo valore non solo in termini di produzioni artistiche, ma anche come edificio architettonico. Ricostruito dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, con l'inaugurazione del 18 ottobre 1991 è tornato ad essere la 'piazza' dei genovesi amanti della lirica e della sinfonica. Ad annunciare questo percorso di legge, il cui iter proseguirà a Roma, è stata Jessica Nicolini, coordinatrice delle politiche culturali di Regione Liguria, che ha sottolineato come questo teatro rappresenti già "un monumento di inestimabile valore, ma è giusto che anche le istituzioni riconoscano il peso culturale e storico di questo luogo. Monumento nazionale significa patrimonio della collettività da tutelare e ora più che mai il Carlo Felice è teatro dei cittadini".
"Un teatro che vive anche del successo delle numerose iniziative di teatro diffuso, di una perfetta e indissolubile sinergia tra Regione Liguria, territorio e Comune di Genova. Siamo certi che questa proposta, una volta diventata legge, farà da apripista a nuove opportunità per la Liguria"
In una nota, la deputata Ilaria Cavo spiega l'importanza del provvedimento, aggiungendo che sia "giusto creare un circuito di monumenti nazionali dedicato ai teatri, che hanno un valore per le produzioni artistiche che ospitano, ma che possono diventare sempre di più punti attrattivi capaci di raccontare la storia anche architettonica di una città e di una nazione".
Nel frattempo a Roma è slittata l'approvazione della proposta di legge, tra le polemiche del Movimento 5 Stelle che hanno accusato la maggioranza di aver ricompreso soltanto all'ultimo teatri quali la Fenice di Venezia, il Regio di Parma, il Petruzzelli di Bari e Teatro dell’Opera di Roma. E proprio il senatore ligure Luca Pirondini del M5s si era dimesso lo scorso dicembre dal consiglio di indirizzo della Fondazione lirica genovese per i tagli a tutto il comparto della cultura, tagli che hanno interessato anche il Teatro Carlo Felice.
La notizia è stata data durante la presentazione dei concerti sinfonici in programma per questa primavera. Si prospettano, infatti, settimane ricche di appuntamenti per gli appassionati, come ha voluto ricordare il sovrintendente del Teatro Carlo Felice Claudio Orazi.
"Saranno tante occasioni per compiere meditazioni musicali in un tempo spirituale come quello della Pasqua, in una congiuntura per tutta l'umanità drammatica, con un mondo pieno di guerra. E noi vogliamo lanciare un messaggio di speranza nei confronti di tutti attraverso la bellezza della musica"
Si parte giovedì 21 marzo, alle ore 20:00 sarà la volta di "Wagnerismi", un concerto sinfonico che vedrà protagonisti il mezzosoprano Kate Aldrich, il direttore Riccardo Minasi e l’Orchestra dell’Opera Carlo Felice. In programma l’ouverture di "Euryanthe", di Carl Maria von Weber, i "Wesendonck-Lieder" e "l’Idillio di Sigfrido", di Richard Wagner, e "La mort de Cléopâtre", di Hector Berlioz. Il contenuto musicale si concentra sull’influenza del teatro musicale sul sinfonismo in età romantica e post-romantica.
Tornano poi i concerti diffusi sul territorio mercoledì 27 marzo alla Concattedrale dei Santi Maurizio e Compagni Martiri di Imperia, giovedì 28 al Teatro Alessandrino di Alessandria, venerdì 29 al Teatro Romualdo Marenco di Novi Ligure alle ore 21:00, mentre sabato 30 marzo alle ore 20:00 l'appuntamento sarà al Carlo Felice. Il direttore musicale Riccardo Minasi tornerà alla direzione dell’orchestra dell’Opera Carlo Felice, con la Voce recitante di Linda Gennari, nel Concerto di Pasqua. Il programma prevede l’esecuzione di "Le sette ultime parole di Cristo sulla croce", di Franz Joseph Haydn. Il brano venne composto per il Venerdì Santo del 1786, e si articola in nove sezioni che ripercorrono gli ultimi istanti di vita di Gesù attraverso le parole rivolte al Padre. L’esecuzione era pensata per essere accompagnata dalla lettura di passi dalle Sacre Scritture. In questa occasione, l’esecuzione musicale si alterna alla lettura di testi poetici di autori quali Fernando Pessoa, Samer Abu Hawwash, Alda Merini, Giovanni Testori, Mario Luzi, Jacopone da Todi, Andrea Zanzotto e Refaat Alareer. Il concerto è realizzato in collaborazione con il Teatro Nazionale di Genova.
Venerdì 29 marzo, alle ore 20.00, si terrà invece il Concerto di Pasqua I, dove Claudio Marino Moretti dirigerà la violista Eleonora De Poi, il soprano Angelica Disanto, il mezzosoprano Alena Sautier, il tenore Antonio Mandrillo, il basso Roberto Lorenzi, la pianista e organista Patrizia Priarone e il Coro dell’Opera Carlo Felice. Il programma si apre con il "Requiem per coro", viola e organo di Giacomo Puccini, composto nel 1901. Segue lo "Stabat Mater per soli", coro e pianoforte op. 58 di Antonin Dvořák (in occasione del progetto “Genova capitale del Medioevo 2024”), un brano dal carattere intenso e meditativo, composto nel 1877. Dvořák affrontava allora un momento molto difficile, avendo vissuto dei lutti in famiglia, e trovò nella sequenza liturgica medievale la miglior espressione della propria fede.