GENOVA – Un ricco patrimonio di arte sacra popolare delle Confraternite genovesi sarà visitabile al pubblico in un percorso inedito in cinque luoghi da scoprire, a partire dalle celebrazioni di San Giovanni Battista, patrono di Genova.
“Una tradizione di storia, arte e devozione” è l’iniziativa, organizzata dall’assessorato alle Tradizioni del Comune di Genova, dall’Arcidiocesi di Genova e dal priorato generale delle Confraternite dell’Arcidiocesi di Genova, vede coinvolti la Cattedrale di San Lorenzo, Palazzo Tursi, il Museo Diocesano, gli oratori di san Filippo in via Lomellini, di San Giacomo alla Marina e di Sant’Antonio Abate (vico sotto le Murette) con visite, esposizioni, mostre e aperture straordinarie a partire da venerdì 21 giugno.
"La presenza capillare delle Confraternite sul territorio ci rende orgogliosi e anche per questo, all'interno della valorizzazione delle tradizioni cittadine, ho voluto realizzare questo percorso espositivo affinché visitatori, ma soprattutto cittadini genovesi, possano essere consapevoli dell'immenso patrimonio, culturale e sociale, che i Confratelli e le Consorelle rappresentano per la nostra città – ha dichiarato l’assessore alle Tradizioni cittadine Paola Bordilli - La storia della Confraternite ha radici lontane e la presenza nel perimetro dell’Arcidiocesi di 130 Confraternite attive dimostra il forte e ancora attuale radicamento su territorio che si tramanda di generazione in generazione. Promuovere la conoscenza della propria attività e dei propri valori, come parte del dna della nostra comunità, significa anche valorizzare e fare conoscere l’arte e la cultura che luoghi di culto come gli oratori custodiscono da secoli, nei nostri quartieri, simbolo del policentrismo della nostra città".
"In occasione della Solennità di San Giovanni Battista, Santo Patrono della città di Genova, l’Arcidiocesi quest’anno affianca alle celebrazioni liturgiche, che culminano nella grande processione dalla Cattedrale al Porto Antico con la benedizione del mare, anche una serie di iniziative, in collaborazione con il Comune – ha spiegato il coordinatore Ufficio Beni culturali dell’Arcidiocesi di Genova padre Mauro de Gioia - Questo permetterà di far conoscere meglio alla città la ricchezza costituita dalle oltre 130 Confraternite presenti sul territorio. Con i loro maestosi e caratteristici Crocifissi processionali, i corredi liturgici, le casse e le cappe processionali che saranno esposti in diversi luoghi della città, le Confraternite ci parlano di un patrimonio artistico, devozionale e di carità che nel corso dei secoli è stato tramandato fino ad oggi. L’esposizione permetterà ai visitatori di scoprire la maestosità e la bellezza di questi oggetti, che per l’occasione saranno ubicati in alcuni luoghi altrettanto ricchi di arte, storia e tradizioni che meritano di essere valorizzate e apprezzate da tutti".
"Il Museo Diocesano partecipa alle celebrazioni per la festa patronale di San Giovanni Battista presentando un allestimento dedicato alle confraternite – ha detto il conservatore del Museo Diocesano Paola Martini - Grazie ad un deposito presso il Museo, saranno esposti oggetti, insegne e soprattutto alcune di quelle straordinarie vesti processionali che venivano sfoggiate durante le occasioni religiose più importanti. Erano queste le circostanze in cui gli apparati tessili, le oreficerie, le grandi casse processionali o i scenografici crocifissi diventavano esibizione della ricchezza della confraternita ma anche della sua compattezza e forza nella fede, espressa "fisicamente" attraverso le esibizioni dei portatori di Cristi. Fuori da questi contesti, la loro attività si esercitava quotidianamente nella carità verso il prossimo e nell'aiuto vicendevole: la loro capacità di durare per secoli, nonostante innumerevoli ostacoli o problemi è una testimonianza straordinaria di quanto, da sempre, il "fare squadra" produca frutti duraturi e benefici".
"Sono davvero lieto di iniziare il mio mandato come Priore generale delle Confraternite dell’Arcidiocesi di Genova con questa importante iniziativa sulle confraternite genovesi – ha commentato il priore generale delle Confraternite dell’Arcidiocesi Riccardo Medicina - Da secoli la vita della città di Genova si intreccia con quella di questi antichi sodalizi laicali cattolici, sorti come movimenti penitenziali e caritativi e via via cresciuti di importanza, ricchezza e prestigio nei numerosi oratori e nei fastosi apparati ma sempre e da sempre aperti a tutti, nobili e popolani, poveri e ricchi, con una diffusione capillare in tutto il territorio dell’antica Repubblica di Genova. Un patrimonio quindi di fede, di arte, di storia unico, che ancora oggi viene gelosamente custodito e tramandato dalle 130 confraternite attive nel territorio dell’Arcidiocesi, che si impegnano a portare avanti gli ideali originari sforzandosi di declinarli nel mondo di oggi. Questo “focus” sulle confraternite genovesi, nato dalla collaborazione tra l’amministrazione comunale, l’Arcidiocesi e il Priorato delle Confraternite in occasione della festa del patrono San Giovanni Battista, vuole quindi portare all’attenzione della collettività una pagina fondamentale della vita e della storia di Genova, attraverso l’esposizione delle ricchezze artistiche, delle consuetudini devote, dei volti dei confratelli di ieri e di oggi".
IL PROGRAMMA - Dal 21 giugno, fino al 7 luglio, Palazzo Tursi ospiterà “Anime e volti delle confraternite”, mostra fotografica dedicata alle confraternite genovesi attraverso gli scatti del fotografo Fabio Bussalino (alcune foto scaricabili al link https://we.tl/t-ZOpM1MmI9T) che ha immortalato alcuni dei momenti più significativi delle processioni, dal sollevamento al lento trasporto dei cristi e delle casse processionali, dalle mani ai volti dei “confratelli”. Nelle nicchie a lato dello scalone monumentale sono invece posizionate due fotografie panoramiche degli interni degli oratori di San Martino di Pegli e di Nostra Signora Assunta di Coronata. Al termine del percorso spazio anche alle foto vincitrici del contest delle confraternite, lanciato dal Comune di Genova per coinvolgere la cittadinanza e che ha raccolto oltre 250 scatti.
Dal 21 fino al 30 giugno, nell’Oratorio di San Filippo (via Lomellini 10, immobile di proprietà comunale ospita la sede genovese della Confederazione dell'oratorio di San Filippo Neri) saranno invece esposte tre casse processionali ancora utilizzate, esempio della tradizione scultorea lignea genovese: la cassa della Santissima Trinità della Confraternita di Sant’ Ambrogio di Voltri, recentemente restaurata e attribuita a Nicolò Tassara, la Madonna del Rosario della Confraternita del SS. Rosario di Marassi, realizzata da Agostino Storace intorno al 1760 e il Sant’Alberto Eremita della Confraternita di Sant’Alberto, a Struppa, uno degli ultimi capolavori di Anton Maria Maragliano.
È inoltre possibile partecipare alle aperture straordinarie per due oratori nel centro storico. L’oratorio di san Giacomo della Marina (via Mura delle grazie 14) aprirà le proprie porte per due fine settimana consecutivi (dalle 10 alle 12.30 e dalle ore 15 alle 18.30: venerdì 21, sabato 22 e domenica 23; venerdì 28, sabato 29 e domenica 30). L’oratorio custodisce i dipinti dei più importanti artisti genovesi del Seicento (tra i quali Valerio Castello e Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto) con il racconto della Vita di San Giacomo Maggiore. All’interno è conservata anche una delle più antiche casse processionali opera del marsigliese Honoré Pellé (1677) che raffigura Cristo risorto che appare a San Giacomo e a San Leonardo suo discepolo.
Il vicino oratorio di Sant’Antonio Abate (aperture straordinarie: sabato 22 e domenica 23, sabato 29 e domenica 30, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30) è invece noto per Il Cristo Bianco di Anton Maria Maragliano (1710-1715) e per la cassa processionale di Pasquale Navone raffigurante San Giacomo Maggiore che sconfigge i mori.
Dal 24 giugno, solennità di san Giovanni, patrono della città, fino al 30 giugno, nella Cattedrale di San Lorenzo saranno esposti per la prima volta alcuni dei crocifissi processionali delle confraternite. Straordinari esempi dell’arte scultorea lignea settecentesca genovese, i “cristi” vengono scolpiti dai principali artisti genovesi dell’epoca e sono tuttora una delle più importanti testimonianze del radicamento delle confraternite sul territorio. Crocifissi antichi usciti dalle mani di Anton Maria Maragliano, Pasquale Navone e le loro scuole, ma anche opere contemporanee che continuano a essere celebrate dalle nuove generazioni di confratelli. Al termine dei Vespri solenni, recitati dall’Arcivescovo di Genova mons. Marco Tasca, insieme al Capitolo dei Canonici, parte la solenne processione con la Cassa Argentea del XVI secolo e i Crocifissi. Le ceneri del Precursore giungono dal mare sullo spiazzo del Porto Antico, dove l’Arcivescovo esegue la benedizione, prima del rientro in cattedrale dove le sculture dialogano con il “Cristo Moro delle Fucine” del Bissoni, primo grande esempio di crocifisso ligneo genovese.
Inoltre, all’interno della Cattedrale, nel museo del Tesoro, è possibile visitare la cassa di san Giovanni Battista, realizzata fra il 1438 e il 1445 da argentieri attivi a Genova su disegno di Teramo Danieli. L’opera è posizionata accanto alla prima cassa processionale donata da Federico Barbarossa (XII secolo), e al piatto di Calcedonio (I e XV secolo), che secondo la tradizione accolse la testa di San Giovanni, dopo la decapitazione, portata da Salomè al banchetto di Erode.
IL COMMENTO
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