Un itinerario tra miti, visioni, leggende, incubi e speranze in cui si cancella il confine tra chi sogna e chi è sognato, tra autori e personaggi, spettatori ed attori. E' 'Oniricon – Sogni che camminano nel bosco', il nuovo spettacolo del Teatro della Tosse con la regia di Emanuele Conte che torna storicamente, in questo caso nel Parco storico Villa Duchessa di Galliera, ad un teatro che celebra la propria festa scommettendo sulla vicinanza, l’incontro e lo scambio diretto tra chi agisce e chi guarda. E lo spazio che lo ospita è quanto di più appropriato si possa immaginare per una pièce ispirata, come sottolinea il titolo, al mondo del sogno, un mondo che il teatro lo ricorda da molto vicino con la sua dimensione inafferrabile ed immensa, misteriosa ed antica, perfetta per gli scenari naturali del parco ed i suoi percorsi magici, alla scoperta di angoli sempre nuovi.
Omero, Virgilio, Shakespeare, Shelley, Borges: sono stati moltissimi gli autori che si sono avventurati nella direzione dell’onirico come in un mondo altro, dove l’anima si libera del corpo, dove tutto è possibile, salvifico come terribile, spesso inspiegabile. E proprio come nell’animo umano in sogno si creano infiniti mondi, nel bosco prende vita una epifania di scene, personaggi e luoghi in cui realtà e immaginazione, passato e presente si scambiano il passo, creando ogni volta una storia nuova.
In occasione della recente riapertura del Museo di S. Agostino è attiva una speciale convenzione che prevede riduzioni reciproche sul biglietti di ingresso allo spettacolo e al museo. Un accordo che nasce oltre che dal rapporto di collaborazione che unisce le due strutture da molti anni anche da un curioso collegamento storico che lega proprio il Parco di Villa Duchessa di Galliera ad uno dei capolavori della collezione museale. Nei rinnovati spazi allestiti nella chiesa di Sant'Agostino, fulcro dell'esposizione è infatti il capolavoro di Giovanni Pisano, l'Elevatio animae di Margherita di Brabante' che ha vissuto una parte della sua articolata biografia nel Parco di Villa Duchessa di Galliera. Prima di essere riscoperto da Santo Varni negli anni '70 del XIX secolo, per circa un cinquantennio il gruppo scultoreo è infatti stato usato come decoro del giardino della villa. Lo spettacolo resterà in scena fino al 28 luglio.
IL COMMENTO
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