Cultura e spettacolo

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L'appuntamento con 'Musicanti con la pianola' mercoledì 26 febbraio al cinema Sivori alle proiezioni delle 18.15 e delle 21.15
2 minuti e 5 secondi di lettura
di Dario Vassallo
Due uominiI musicisti Aldo De Scalzi e Pivio

Hanno scritto la colonna sonora di gran parte degli ultimi venticinque anni di storia del cinema italiano. I genovesi Pivio e Aldo De Scalzi, protagonisti di un sodalizio artistico nato con lo score de 'Il bagno turco' di Ferzan Ozpetek, vedono riconosciuta la loro arte in un film, 'Musicanti con la pianola' di Matteo Malatesta, che presenteranno mercoledì 26 febbraio al cinema Sivori insieme al regista e alla sceneggiatrice Giulia Iannello incontrando poi il pubblico dopo le proiezioni delle 18.15 e delle 21.15: un viaggio attraverso il loro punto di vista, suoni e visioni che partendo dallo scenario di una Genova inaspettata ci raccontano la loro lunga avventura nel mondo delle colonne sonore.

Nel film clip musicali tratte dai concerti o ‘rubate’ in studio durante la lavorazione

"Nel film ci sono tutte le nostre musiche più rappresentative – raccontano –. Ma invece di utilizzare le registrazioni già fatte abbiamo scelto di presentare le loro versioni dal vivo, con clip musicali tratte dai concerti o ‘rubate’ in studio durante la lavorazione. Non solo, tra i protagonisti del film ci sono anche molti tra i più bravi artisti di strada genovesi che suonano e cantano i nostri temi e le nostre canzoni nei vicoli e nelle piazze della città. Perché la musica si fa così: insieme e per il pubblico."

Un cast d'eccezione

Ad accompagnarli nel corso del film, oltre allo stesso regista c'è un cast d’eccezione, da Ferzan Ozpetek a Enzo Monteleone e da Alessandro Gassmann ai Manetti Bros. Una storia nata per rivelare almeno in parte il backstage di un’arte capace di emozionare nel silenzio dei riflettori. La narrazione, che si dipana attraverso cene, viaggi e conversazioni spontanee, punta a far emergere il valore artistico, le peculiarità e i contrasti tra i due compositori impossibili da classificare con un unico stile, mai semplici esecutori di un compito a loro affidato ma sempre complici dei registi con cui collaborano. L'obiettivo è trasmettere un ritratto a tutto tondo del loro lavoro e delle relazioni umane intrattenute attraverso parole, digressioni artistiche e testimonianze visive inedite. E la partecipazione del regista in prima persona serve a far progredire la storia nella direzione dell’approfondimento e della ricerca incarnando non solo l’amico di Pivio e Aldo ma soprattutto la curiosità di uno spettatore qualunque che si pone domande sul mondo della settima arte alla caccia di segreti da rubare. 

 

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