Le mani che si muovono veloci sulla tastiera, le dita che si inseguono tra i tasti bianchi e neri, e il miracolo della musica di Stefano Bollani che ieri sera ha incantato il pubblico di Camogli in un Teatro Sociale gremito, sold out da settimane, si è ripetuto ancora una volta.
Uno spettacolo che nasce ogni sera
Come sempre, con 'Piano solo', l'artista milanese ha proposto uno spettacolo che rinasce ogni sera con un repertorio sempre diverso in cui il flusso musicale è governato dall’estro del momento. Una musica, la sua, che non conosce confini e si nutre di tutti quei momenti magici vissuti con i tanti straordinari artisti che il pianista ha incontrato sui palchi di tutto il mondo. Senza una scaletta ad indicare il succedersi dei brani ha navigato tra i fondali di generi diversi e diverse epoche, passando dalla musica classica al jazz fino ai ritmi sudamericani in un pittoresco gioco musicale rendendo omaggio all’arte dell’improvvisazione e creando ancora una volta un legame con il pubblico che ha frantumato la quarta parete che tradizionalmente divide a teatro chi agisce e chi guarda.
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IL COMMENTO
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