Cultura e spettacolo

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di Filippo Serio

GENOVA - Dopo il grande Coro Popolare di Kiev che giorni fa ha entusiasmato il foltissimo pubblico del Teatro Carlo Felice di Genova, domenica 8 maggio si è tenuto un secondo incontro con musicisti ucraini, arrivati verso le 13 nella sala prove del teatro.

Alle 18, nel primo Foyer, il Carlo Felice ha ospitato infatti l'Orchestra da Camera di Kharkiv, un ensemble formato da musiciste ucraine costrette a una fuga precipitosa dal proprio paese e in procinto di effettuare una lunga tournée in Italia. Con loro si esibiranno anche due componenti dell'Orchestra del teatro genovese, gli oboisti Dario Sartori e Guido Ghetti.

"Siamo felici di essere qui in Italia, la nostra città Kharkiv è bellissima ma oramai è tutto distrutto. - ci ha raccontato con voce spezzata Yana Paschchenko, primo violino del gruppo - "Adesso siamo felici di essere in salvo e possiamo continuare a creare musica, perché non ci esibiamo da almeno due mesi. Vogliamo dire al mondo che quello che si vede è tutto vero, la situazione in Ucraina è terribile e noi siamo sollevati di poter essere qui oggi"

"Che messaggio vogliamo trasmettere con la nostra musica? - chiude Yana - "Vogliamo solo la pace, vogliamo che non si combatta mai più"

Una forma di collaborazione con i due musicisti Sartori e Ghetti, che hanno partecipato con i loro oboi: "Un'opportunità per dei musicisti che vivono in guerra e in questo modo possono tornare a fare musica, avendo così uno sfogo. Abbiamo accettato con entusiasmo la proposta di fare questo concerto, questa collaborazione per noi è significativa"

Il concerto si è aperto con l'esecuzione di "Melody" una pagina del compositore di Leopoli Myrolav Skoryk scomparso due anni fa. Poi un articolato omaggio alla nostra musica veneziana con tre concerti dedicati all'oboe di Tommaso Albinoni e Antonio Vivaldi.