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Numerosi gli striscioni portati dai manifestanti: "Dittatura sanitaria sulla pelle di mio figlio niente è obbligatorio", "Meglio morire da liberi che vivere da schiavi", "assassini" e altri ancora. E non mancano i cori contro il premier Draghi, il presidente Tori, Burioni e Bassetti. Non solo le istituzioni prese di mira. In piazza De Ferrari cori anche contro un’operatore della Rai impegnato nelle riprese. Stessa situazione si è verificata per alcuni giornalisti di Repubblica e Genova24. E dopo la piazza la manifestazione si è trasformata in corteo: i partecipanti si sono diretti verso largo XII Ottobre, arrivati a Piccapietra si sono fermati sotto la sede del Secolo XIX. Qui i toni si scaldano e vengono presi di mira anche i giornalisti. Dopo qualche minuto il gruppo si è spostato davanti alla Prefettura in largo Lanfranco, poi a Corvetto e ancora in via Serra per andare verso la stazione Brignole e via Fiume, poi il corteo improvvisato ha proseguito per via XX Settembre, quindi ha girato in direzione piazza Dante dove si sono fermati per una decina di minuti sotto la sede di Primocanale. Anche qui cori contro il premier Draghi e alcuni contro i giornalisti.
Il corteo con oltre un migliaio di persona è poi proseguito. Forte il grido scandito più volte: "libertà" e "no green pass". Gli uomini della Digos hanno provato a convincere i manifestanti a non proseguire in direzione della Sopraelevata. Alla fine dopo alcuni minuti di attesa i manifestanti hanno imboccato la Sopraelevata in direzione Sampierdarena, poi i manifestanti hanno fatto dietrofront percorrendo anche il tratto in direzione Levante per poi uscire al Porto Antico e proseguire per via San Lorenzo. In tutto la Sopraelevata è rimasta chiusa al traffico per circa 15-20 minuti.
IL COMMENTO
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