GENOVA - "Ho sempre creduto nella politica, la considero una cosa seria. Ho messo a disposizione la mia candidatura e sono stato contattato dal segretario nazionale e da quello spezzino dell'Udc". In questa anomala campagna elettorale balneare Luigi Grillo è pronto a tornare in campo. Quindici anni in Comune, sette in Regione e ventisette in Parlamento. Una lunga esperienza politica messa a disposizione del Paese.
"Ritorno alla politica guardando al futuro - spiega Grillo -. Per un cattolico fare politica è un dovere. Ho avuto modo di pensare al mio passato e guarda avanti. In Parlamento ci sono tante persone per bene ma una gran parte sono incompetenti, inesperti e impreparati. Di politica c'è bisogno ma una politica con competenza, esperienza e qualità di proposte non una politica urlata e fatta di slogan e battute".
Nel suo passato una lunga storia ed esperienza nel settore bancario e finanziario. Ma anche lati più problematici come l'arresto nel 2014 nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Milano per turbativa d'asta. E' seguito il patteggiamento e quindi la riabilitazione. "Non ho subito condanne. Avevo 71 anni e avevo problemi di salute e anche per la mia famiglia ho deciso per il patteggiamento - racconta Grillo -. La mia disponibilità è per far capire che si possono subire incidenti ma sei hai fiducia nel futuro, in quello in cui credi e nella politica che hai abbracciato puoi andare avanti e non temere nulla".
Per Grillo la fine del governo Draghi è stato un errore. "Draghi lo conosco dal 1983. Lo stimo, è una ricchezza, una risorsa importante per il nostro Paese. E' stato un grave errore mandarla. Qualcuno forse può aver giudicato eccessivi i termini usati nel suo discorso ma mandarlo a casa è stato un errore" precisa Grillo.
IL COMMENTO
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