GENOVA - "Il fatto che Di Battista abbia avuto delle acredini con qualcuno è evidente, personalmente speravo che si candidasse per le prossime elezioni, ma credo che sia semplicemente un avvicinamento rimandato." Lo dice Luca Pirondini, capogruppo del M5S a Genova che commenta le parole usate da Alessando Di Battista nei confronti del suo ex partito e in particolare del fondatore Beppe Grillo. Lo stesso consigliere municipale ha poi annunciato sui suoi profili social la sua candidatura al Senato. "Sono ben conscio che le possibilità attuali per noi di eleggere un senatore in Liguria sono davvero pochine. Mi sottoporrò quindi al giudizi degli iscritti e al di là del risultato personale mi impegnerò con tutto me stesso perchè il Movimento possa fare il miglior risultato possibile".
"Ha espresso anche parole molto lusinghiere anche su Giuseppe Conte definendolo un galantuomo che ha realmente a cuore l'interesse di questo Paese, e ribadisco che Conte è una figura molto importante per il movimento: credo che Conte rappresenti l'istituzionalità, un modo moderato di porsi che trovo confacente ad una buona politica che ha portato a dei risultati ottimi, come i 209 miliardi del PNRR e gli incentivi del bonus 110%, un prodotto totalmente del M5S che altri hanno cercato di demonizzare. Credo che il movimento debba avere più anima al proprio interno, e trovare una sintesi per rispettare i principi ed i valori fondanti: una cosa che negli ultimi due anni è venuta meno visto che, come raccontano i fatti, evidentemente alcuni all'interno del movimento non lavoravano per il movimento ma per sé stesso. E non parlo solo di Luigi Di Maio. Ma credo che ci sia un rinnovato entusiasmo che mi fa ben sperare."
Pirondini poi analizza il panorama politico per quanto riguarda alleanze e coalizioni: "Guardiamo lo scenario politico attuale: sia centro destra che centro sinistra, non mi pare che stiano ragionando su valori e principi per quanto riguarda le alleanze. Io credo che il loro obiettivo sia accaparrarsi degli scranni all'interno del Parlamento. Ed è per questo che la politica sia quella professione che comincia a fare male quando uno diventa un professionista, perché a quel punto perdi di vista l'obiettivo dell'utilità collettiva. Ed ad un certo punto capita che qualcuno, dopo tanti anni in una posizione di potere, inizia a voler proteggere il proprio ruolo scendendo a compromessi. Io sono uno di quelli che crede profondamente nei due mandati, perché penso che in 10 anni come servizio civico all'interno delle istituzioni si possono fare molte cose positive, dopodiché si può continuare a fare politica anche dall'esterno, senza remunerazione e privilegi vari."
IL COMMENTO
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