GENOVA - "Torno sulle bollette del gas e della luce perché, mentre le famiglie e le imprese non possono più aspettare, sento proposte più o meno stravaganti e trattative europee che vanno fuori strada a ogni curva" Lo scrive su Facebook Giovanni Toti di Noi Moderati.
Il governatore ligure aggiunge: "C'è un percorso segnato e semplice, che abbiamo già usato per il Covid. Cerco di spiegarlo semplicemente: l'Europa nel luglio scorso ha già permesso il regime di aiuti "Temporary Framework", che autorizza i Paesi membri a derogare al divieto di aiuti di Stato alle imprese. Pertanto potremmo, senza violare norme, risarcire parzialmente le maxi-bollette ricevute dalle aziende. In tal senso lo Stato potrebbe utilizzare i Fondi di Sviluppo e Coesione, che sono fondi nazionali, senza bisogno di autorizzazione da Bruxelles. Basta il via libera dell'Agenzia di Coesione".
E ancora: "Nella prossima riunione in Europa invece il nostro Governo dovrebbe chiedere con forza che possano essere utilizzati per risarcire le imprese anche i Fondi Europei Por-Fesr e Fse, soldi dedicati alle aziende per il tramite delle Regioni. Nell'epoca Covid una direttiva della Von Der Leyen autorizzò le Regioni italiane a usare quei fondi per ristorare le aziende. Oggi invece l'Europa esclude questa possibilità. Eppure si tratta di 75 miliardi di euro per l'Italia nei prossimi cinque anni. Non serve utilizzarli tutti ma una parte potrebbe essere impiegata per risarcire nell'immediato le imprese. Sono soldi già stanziati, che non producono nuovo debito. Ottenere l'autorizzazione dall'Europa sarebbe molto più facile e meno rischioso di altre opzioni sul tavolo oggi. Invito tutti i leader politici a piantarla con gli slogan e le semplificazioni e a unirsi a noi affinché il Governo porti questa proposta al prossimo Consiglio Europeo".
Toti parla anche delle dichiarazioni di Enrico Letta sulle infrastrutture: "C'erano una volta le "narrazioni" di Paola De Micheli che negava la paralisi sulle autostrade liguri. Oggi scopriamo che per Enrico Letta il nuovo ponte San Giorgio e il "modello Genova" sono solo 'propaganda". Secondo Letta esiste "un unico modello da seguire ed è il Pnrr". Non sorprende il fatto che il segretario dem non comprenda la differenza tra un Piano che mette a disposizione risorse e il metodo adottato per attuarlo. D'altra parte è la storia della sinistra in questa Regione: a parole ha presentato decine di progetti e vantato i soldi per realizzarle. Nei fatti, in concreto, quando si è trattato di aprire e soprattutto di concludere i cantieri, non ha mai fatto alcunché".
Toti aggiunge: "Caro Letta, te la facciamo più semplice e senza neppure sfiorare il ponte, che intanto è sotto gli occhi di tutti. Da un lato c'è la Gronda, di cui parlate da decenni e che anche grazie ai vostri ministri non avete fatto mai partire. Dall'altro c'è il Waterfront di Levante a Genova. Il sogno, l'affresco di Renzo Piano, offerto quando in questa città e in questa regione governava la sinistra: sempre rimasto in un cassetto e oggi realtà. Anziché chiuderti al cinema, caro Enrico, fatti portare dai tuoi a vedere lo spettacolo di quei cantieri, magari con adeguata scorta di Maalox. Il modello Pd e il Modello Genova. Enrico, Scegli!".
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci